Ricordate quel film del 2002 interpretato da Richard Gere: “The mothman
prophecies”? Forse non tutti sanno che si basa su fatti realmente accaduti
tra il 1966 e il 1967 nella cittadina di Point Pleasant, West Virginia.
Per esser precisi, tutto iniziò il 15 novembre del 1966 quando quattro
amici, durante un giro in auto, decisero di spingersi nei pressi di una
fabbrica abbandonata dalla seconda guerra mondiale. Appena sceso dalla
vettura, uno dei ragazzi notò due strani luci rosse di forte intensità
proprio nel mezzo del cortile della fabbrica. Arrivati a una distanza
ravvicinata, il gruppetto di amici si accorse che non si trattava di luci
ma di una sorta di bagliore proveniente dagli occhi di una grossa
creatura: “dalla forma semi umana con grandi ali ripiegate sulla schiena”,
secondo le testimonianze. I ragazzi scapparono terrorizzati diretti dallo
sceriffo Halstead, inseguiti fino alle porte del centro cittadino
dall’inquietante apparizione. Questo il primo incontro dell’Uomo Falena,
così ribattezzato da un cronista locale che intervistò gli sventurati. A
seguito del primo avvistamento ne seguirono a raffica altri, segnalati da
quasi tutti gli abitanti di Point Pleasant. Il clamore della vicenda
attirò, nella remota cittadina, una trentina di “uomini in nero”, forse
federali o agenti della Cia.
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Non si qualificarono mai e, a detta di molti, i loro modi di trattare con le persone erano freddi e brutali. Ogni scienziato o curioso o giornalista che s’interessasse all’Uomo Falena veniva poi perseguitato e minacciato proprio dai Men in Black. Una serie incredibile di catastrofi si susseguì nei mesi successivi: a seguito dell’avvistamento di Mothman molte persone persero la vita, due aerei si schiantarono nella zona, un uragano distrusse parecchie abitazioni, ma il peggiore degli incidenti fu senz’altro il crollo del ponte Silver Bridge, il 19 dicembre 1967, in cui ben 46 persone persero la vita. Chi era dunque l’Uomo Falena e in che modo erano collegati a lui gli Uomini in Nero? Di speculazioni ne sono state fatte a centinaia: allucinazioni di massa, UFO e alieni, complotti politici, esperimenti militari. Tra tutte queste teorie quella che sembra aver avuto più credito, almeno tra gli abitanti testimoni dei tragici avvenimenti, fu quella del giornalista John Keel che, dopo aver raccolto e studiato attentamente tutte le dichiarazioni degli avvistamenti, giunse alla conclusione che l’Uomo Falena tentasse in qualche modo di avvisare le persone dell’imminente catastrofe che si sarebbe, di lì a breve, abbattuta su di loro e che gli Uomini in Nero volessero impedire tale cosa. Dopo il crollo del Silver Bridge di Mothman, in West Virginia, non si ebbero più notizie. Solo nel 1985 un nuovo avvistamento della creatura fu registrato: a Città del Messico durante il terribile terremoto che flagellò la città e nel 1986 in concomitanza con il disastro nucleare di Chernobyl. C’è perfino chi giura di averlo visto l’11 settembre 2001, durante il crollo delle Twin Towers. Ennesima bufala? A voi il compito di trarre le conclusioni (Eleonora Della Gatta: 10 aprile 2012)
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