In questi anni quello che cambia nel panorama horror è l’avvento di
tecnologie di ripresa, suono e colore sempre più sofisticate. Questo
determina una virata nella tematica usuale che dal mondo gotico si sposta
verso le ambientazioni fantascientifiche.
Nuovi trucchi, nuovi effetti speciali fanno sì che invasioni di alieni,
strane mutazioni fisiche e mostri disparati possano essere più credibili e
quindi più terrificanti agli occhi dello spettatore. Ancora molti film si
appoggiano sull’ampio immaginario fornito dalla letteratura come ad esempio
la serie di film, caratterizzati da una forma di violenza piuttosto
spiccata, ispirata ai racconti di Edgar Allan Poe prodotta dall’American
International Pictures. Senza considerare la permanenza stabile dei grandi
classici dell’horror, spesso interpretati dalle ormai note figure di Peter
Cushing e Christopher Lee, tra cui “Dracula il vampiro” del 1958, il primo
film famoso per aver introdotto l’effetto dei canini retrattili, arma
letale del famoso conte. Ma verso la metà degli anni ’50 il cinema
comincia a prelevare diverse figure orrorifiche semplicemente dalla
realtà, le paure più diffuse di quegli anni si materializzano sullo
schermo e diventano metafora di situazioni concrete che spesso si rivelano
più spaventose di qualsiasi scenario immaginario.
IL CANTO DI VETRO
Arizona. Un uomo si fa esplodere all'interno del centro di ricerca aerospaziale St. Lucy.
Palermo. Nell'ambiente della criminalità serpeggia il misterioso “Canto di Vetro”: è il nome di una nuova droga o il folle messaggio cifrato dei terroristi?
Un poliziotto dell'antiterrorismo indaga e scopre quanto è spaventosa la verità che collega questi due eventi. Il raffinato horror
di Francesco Corigliano è disponibile in ebook e cartaceo illustrato
Uno su tutti “L’invasione degli Ultracorpi” del 1956, film diretto da Don Siegel, basato su un soggetto tratto dall’omonimo romanzo del 1955 di Finney. La pellicola si è prestata a molte letture politiche dalla parte dei critici dell’epoca, i quali leggevano nella sceneggiatura un sottotesto anticomunista e antimaccartista, nonostante le numerose smentite del regista. Un’altra figura di spicco che si forgia dal libro di Mary Shelley è quella dello scienziato pazzo, un uomo comune a cui sfugge di mano la sensazionale scoperta scientifica di cui è responsabile. Da questo fronte è sicuramente da citare “L’esperimento del dottor K” del 1958, trama affascinante che verrà ripresa per il remake del film noto come “La mosca – The fly”, del 1986 diretto da David Cronenberg (Eleonora Della Gatta: mese 2011)
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