Fu
proprio a questo terrificante e violento serial killer che molti film
s’ispirarono per creare macabri personaggi come Norman Bates di “Psycho”,
Leatherface di “Non aprite quella porta” e Buffalo Bill di “Il silenzio
degli innocenti”.
Nato il 27 agosto del 1906 a Plainfield nel Wisconsin, già durante la
prima adolescenza il suo animo gravemente turbato iniziò a venir fuori.
Ma fu dopo la morte di entrambi i genitori che Ed cominciò a uccidere e
massacrare le persone.
Dapprincipio mostrò un forte interesse per i libri di anatomia umana e
testi che trattavano della sperimentazione umana condotta dai nazisti,
nella seconda guerra mondiale. Edward prese a visitare i cimiteri locali e
a dissotterrare cadaveri femminili.
Quando i cadaveri non riuscirono più a soddisfarlo, Gein si procurò le sue
vittime uccidendo barbaramente. Le donne erano le sue vittime preferite.
Al 1957 risale il suo ultimo trofeo: Bernice Worden.
INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN
Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.
La polizia fece irruzione in casa di Gein, ciò che gli agenti si trovarono
davanti può considerarsi uno degli spettacoli più raccapriccianti della
storia dei serial killer: calotte craniche usate come scodelle, una
ventina di corpi appesi per le caviglie a dei ganci per la macellazione,
decapitati, alcuni squarciati dai genitali al collo, smembrati e violati
in ogni modo. Nelle scatole dei sigari furono trovate nove vulve sotto
sale. E poi paralumi di pelle umana, nasi tenuti in tazze da latte, 10
teste femminili impalate come ornamento, una cintura fatta di capezzoli
cuciti insieme, femori come gambe del tavolo, labbra umane trasformate in
giocattolo. Infine le varie “maschere” di pelle umana da indossare e molti
leggings di carne.
Nel film “Il silenzio degli innocenti”, l’assassino Buffalo Bill era in
procinto di realizzare un corpo femminile fatto di pelle. Nel 1957 Ed Gein
ne aveva già più di uno
(Eleonora Della Gatta: 15 settembre 2011)
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