di Serena Aronica - durata 30 minuti circa - audiolibro gratuito
Ci sono il caldo, l’afa e la polvere delle vecchie strade di New Orleans nel racconto breve Black Mississippi. Ci sono le note del blues che aleggiano, e la trance e il Voodoo, ma soprattutto c’è lui, il fiume selvaggio e maligno del titolo, leitmotiv della storia, quasi uno specchio che assorbe ed ingoia malcapitati e disattenti. Il Mississippi, che con le sue acque scure, fa da sfondo perfetto per la storia del giovane Ray e del suo patto col diavolo. È la storia, quella narrata da Serena Aronica, autrice e lettrice del racconto, di un desiderio inconfessabile che attanaglia il cuore del protagonista, che non gli dà pace e che lo imprigiona nelle sue maglie indistricabili, trascinandolo in un abisso senza fondo e senza via di riscatto alcuno. Una lettura (o un ascolto, se si preferisce godere della storia direttamente dalla voce della scrittrice) piacevole e prefetta per questi giorni d’estate, tali da farci immergere ed immedesimare ancora di più nelle atmosfere, già di per sé ben delineate e descritte dall’autrice.
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Black Mississippi è la storia di una gelosia sottaciuta che esplode, è la storia della caduta di un’anima che si affida alle lusinghe e alle promesse del diavolo, elemento sovrannaturale in grado di riempire lo spazio vuoto tra il desiderio e il mondo esterno che non accetta.
Come avviene in tutta la letteratura del patto col diavolo, che riflette lo scarto profondo tra desiderio e realtà, Ray, il protagonista del racconto, è alla ricerca di un’ identità stabile di sé, la sua è un’erranza continua e sofferta alla ricerca di un qualcosa di irrangiungibile, l’accettazione di sé.
La sua è la condizione dello sradicato, di colui che è straniero, sia nella vecchia pelle, che non accetta, sia nella nuova, che non è accettata e che non riece lui stesso ad accettare fino alla fine dei suoi giorni, la sua è la ricerca di un’identità stabile che non trova da nessuna parte e in nessuna condizione.
Una storia godibile e ben scritta.
Voto: 7,5
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Incipit
Era il 1918.
Io ero solo un ragazzo che calciava sassolini lungo una strada polverosa, le mani ficcate nelle tasche, e la pelle tanto scura da far impallidire la notte. Erano gli anni in cui, il Mississippi, era ancora abbastanza selvaggio da essere abitato da bestie pronte a staccarti qualsiasi cosa ti fossi attardato a tenere a mollo. Le sue rive serpeggianti e paludose davano asilo alle ammuffite baracche di legno dove i negri si rintanavano la notte. Uomini liberi, eppure schiavi incatenati ad un pregiudizio che non voleva mollare la presa sulle loro anime.
Carmen Cirigliano vive e insegna italiano e storia in provincia di Matera. Fondatrice dell’associazione culturale Laboratorio Inchiostro Nero, volta alla promozione della cultura di genere horror, fantastica e thriller-noir, collabora a svariati progetti che ruotano intorno all’arte e alla scrittura nera. Ha pubblicato Ombre, raccolta di racconti horror e La Notte del B®uco, romanzo thriller, entrambi scritti a quattro mani col suo compagno. Regista di spettacoli di teatro sperimentale e cinema ha diretto diversi cortometraggi tra i quali “Il segreto di Kaspar Kohl” e “Tesqua”, tratti dai suoi racconti. Nel tempo libero si diletta di illustrazione e costruzione di pupazzi e burattini.
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