300 Parole 2025: scadenza 31 ottobre

I terrorizzanti parassiti di Barry Levinson

Nella storia dell’horror cinematografico non sono poi molte le pellicole che si occupano di parassiti, perlomeno di quelli visibili a occhio nudo, senza contare quindi varie forme di malattia e contagio. E all’interno di questo ristretto numero la scelta diventa ancora più esigua se cerchiamo un film che eviti i toni leggeri e cerchi di affrontare il tema in modo serio. Per ogni "Shivers" ecco che spuntano molti "Slither" o "Ticks", insomma e, senza nulla togliere alla nobilissima arte di mischiare orrore e comicità, piacerebbe un numero maggiore di tentativi seri.

 

Parte della difficoltà può essere implicita nella natura particolare del veicolo, è forse più facile spaventare in modo efficace o con mostri enormi o con creature praticamente invisibili mentre diventa più difficile farlo con parassiti quali zecche e sanguisughe e fra qualche mese vedremo finalmente se, con l’imminente The Bay, Barry Levinson sarà riuscito a entrare nel ristretto gruppo summenzionato.

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INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN

Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.

Qualche parola per la sinossi:
Una piccola città costiera del Maryland è teatro di accadimenti anomali: due ricercatori francesi, esaminando l’acqua del posto, rilevano allarmanti livelli di tossicità ma quando cercano di avvertire il sindaco tutto viene messo a tacere per non compromettere l’economia locale.
Le conseguenze di questo inquinamento non tarderanno a farsi sentire: un parassita mutante aggredisce molti animali, compreso l’uomo, e sembra in grado, dopo un certo periodo di tempo, di controllarne mente e corpo...

 

A prima vista il film non parte con ottime credenziali: nulla di nuovo dal punto di vista della trama, uno sceneggiatore esordiente e, dato ancora più allarmante, a livello produttivo troviamo quel Jason Blum noto per aver prodotto pellicole poco convincenti quali "Paranormal Activity".
Ecco però che a fronte di un budget ridotto e di un soggetto non particolarmente originale troviamo a dirigere il tutto un film maker come Barry Levinson e subito le cose cambiano.

 

Levinson ha vinto un Oscar e parecchi altri premi, ha sfornato pellicole di alto livello come "Rain Man", "Good Morning Vietnam" o "Sesso e Potere" (solo per nominarne tre) e ultimamente sembra interessato a progetti molto diversi fra loro, spesso con un profilo più basso rispetto al resto del suo curriculum. L’ultima volta che ho avuto occasione di vederlo all’opera è stato con "You don’t know Jack" e mi è sembrato in grande forma.

 

C’è quindi molta curiosità nel vederlo alle prese con questo eco-horror, anche perché pur avendo molti titoli all’attivo ha frequentato pochissimo il genere horror, limitandosi a sfiorarlo in alcuni casi.
Il trailer, appena emerso in Rete sembra di buona qualità: Levinson adotta l’ormai classico taglio mockumentary/found-footage mischiando varie fonti e riesce a creare tensione con un discreto crescendo.
La prima apparizione del parassita è efficace e da quel momento la situazione precipita, con il contagio e anche qualche breve apparizione degli “zombie” prodotti da queste creature.

 

Distribuzione statunitense prevista per il due novembre e, visti i nomi coinvolti, ci sono buone possibilità che "The Bay" raggiunga anche le sale italiane.
Link vari: Imdb, Concept art (Elvezio Sciallis)

Elvezio Sciallis: Non vi deve interessare chi sono. Leggete quanto scrivo e discutete di quello: chi sono non è importante, sono solo (cambia una consonante) una persona qualunque, appassionata di cinema e letteratura, specie quel cinema e quella letteratura che giocano e dialogano con il Perturbante. Ho all'attivo alcune pubblicazioni in antologie collettive e personali. Ho collaborato con diverse riviste cartacee e online. Traduco dall'inglese all'italiano videogiochi e testi per alcune società estere.



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