“No sé que tienen las flores llorona, las flores del campo santo
/
No sé que tienen las flores llorona, las flores del campo santo...”.
Non so quanti possano riconoscere queste parole, ma la storia che
raccontano, quella sì dovreste riconoscerla: La Llorona, la donna
piangente.
Narra di una donna, Maria, che vaga vicino ai corsi d’acqua, alla
ricerca dei suoi figli; figli che lei stessa ha annegato, in un gesto di
rabbia verso l’uomo che l’aveva rifiutata.
La donna venne trovata morta vicino al fiume. C’è chi racconta d’averla
udita chiamare i suoi figli,
c’è chi sente ancora il suo pianto. Il pianto straziante è quello che ha
portato, le persone, a chiamarla La Llorona.
Il suo nome viene tutt’ora usato per spaventare i bimbi... Fate i buoni o
La Llorona vi porterà via!
“Ősz van és peregnek a sárgult levelek /
Meghalt a földön az emberi szeretet…”.
Altri versi difficili da identificare, forse questi li troverete più
familiari:
“Sunday is gloomy /
The hours are slumberless /
Dearest the shadows /
I live with are numberless...”
IL CANTO DI VETRO
Arizona. Un uomo si fa esplodere all'interno del centro di ricerca aerospaziale St. Lucy.
Palermo. Nell'ambiente della criminalità serpeggia il misterioso “Canto di Vetro”: è il nome di una nuova droga o il folle messaggio cifrato dei terroristi?
Un poliziotto dell'antiterrorismo indaga e scopre quanto è spaventosa la verità che collega questi due eventi. Il raffinato horror
di Francesco Corigliano è disponibile in ebook e cartaceo illustrato
I primi sono quelli della versione originale ungherese della nota canzone
Gloomy Sunday; conosciuta ai più come la canzone dei suicidi.
Scritta da László Jávor e Rezső Seress nel 1933, divenne ben presto
marchiata a sangue.
Nel corso degli anni sono diverse le persone ad essersi suicidate, e
vicino al loro corpo è stato rinvenuto lo spartito della canzone. C’è chi
si è sparato un colpo di pistola alla testa, chi si è buttato da un ponte,
chi ha ingerito barbiturici; la lista continua, ma tutti loro avevano
appena ascoltato Gloomy Sunday.
La versione originale parla di un amore finito, e la morte appare come
unica via d’uscita.
Rezső Seress si suicidò gettandosi da una finestra, mentre la sua compagna
cercò la morte per altre vie.
C’è chi sostiene siano storie inventate, e chi invece le sente reali. Voi
cosa pensate?
(Isobel Gowdie: 12 ottobre 2011)
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