Novita' da Zoo School

Altre novità dal set del film "Zoo School": Siamo al 14° giorno di riprese e sul nostro blog troverete un approfondimento della sceneggiatura giorno per giorno, a seconda delle scene girate, e il diario delle riprese.
Leggenda narra che gli abitanti di Sparta sacrificassero sulla rupe Tarpea i figli storpi, i gracili, i malfatti, coloro che sarebbero sopravvissuti succhiando tempo e energie, coloro che non avrebbero (forse) contribuito a sufficienza, che non sarebbero stati in grado di rispettare tempistiche e obiettivi. Li buttavano giù appena nati o forse li abbandonavano semplicemente in cima, in balia di se stessi.
Oggi ci siamo civilizzati, i tempi cambiano, si evolvono. La torre è un palazzo, un’istituzione, un miraggio. E’ un gioco di società, uno zoo, una scuola di vita. Sparta è il tuo lattaio, la donna delle pulizie. Sparta è l’avvocato del piano di sopra, l’impiegato delle poste, i tuoi genitori. Sparta sono i tuoi insegnanti.
Zooschool vuole, forse, rappresentare proprio questo spaccato di società filtrato dal punto di vista del singolo. Non è un film a una voce quanto un coro di singoli che entrano in contatto, asteroidi che si evitano, si sfiorano e collidono.

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Uno Zoo di animali diversi, più o meno feroci, che si trovano per caso a dividere la stessa aria opprimente. Il genere preferito è l’horror questa volta funzionale a rappresentare con scene di violenza estrema una realtà, quella della scuola, raccontata senza patine o perbenismi. Una violenza potenzialmente giustificata, una sadica provocazione. Il film si presenta come una costruzione realistica, esasperata ed esasperante, di personaggi colpevoli e vittime, di predatori e prede, di Sommersi e di Salvati.
Abbiamo il prof. Contin, carnefice inconsapevole. Abbiamo Elvis, una vittima, che per soldi si nutre di umiliazione. C’e la psicologa che, per ironia della sorte, è colpevole di aver fatto una scelta che riteneva giusta ma che viene manipolata nel modo sbagliato, con conseguenze forse devastanti. La prof.ssa Comini che accetta compromessi e mortificazioni facendosi forza con gli psicofarmaci. C’è Ester che per sfuggire ad una gerarchia sociale che la relega a “semplice bidella”, sottomette il prof. Schiavone (nomen omen) dalla sessualità controversa e discutibile, almeno dai più. Ci sono Besnik, c’è Paoletta, la vice preside Migliaci... infine abbiamo Sabot, un gladiatore cieco, un visionario macabro e un assassino. Sono i tuoi compagni, i tuoi bidelli, i tuoi professori. Sono i tuoi colleghi, i tuoi conoscenti e i tuoi pazienti. Questa sono le vittime di Sparta: chi avresti salvato, tu? Altro informazioni sul sito ufficiale e su Facebook (Federica Battaglino: 29 luglio 2011)



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