A Napoli la tomba di Dracula

Napoli, città millenaria sospesa tra mito, storia e leggenda, potrebbe custodire un segreto sorprendente: la tomba di Vlad III di Valacchia, meglio conosciuto come Dracula. Secondo una teoria che da anni affascina storici e appassionati di misteri, il famigerato voivoda valacco, ispiratore del celebre personaggio letterario di Bram Stoker, non sarebbe morto in battaglia nei Carpazi, ma sarebbe invece sepolto nel cuore della città partenopea.

L’origine della teoria

L’ipotesi ha cominciato a prendere forma nel 2012 grazie agli studi delle ricercatrici Erika Stella e Raffaella Balestrucci, laureate dell’Università di Tallinn. Analizzando antichi documenti ritrovati negli archivi napoletani e nei monasteri italiani, le studiose sono giunte alla conclusione che Vlad Dracula non sarebbe morto nel 1476 in Romania, come comunemente si crede, ma che sarebbe stato fatto prigioniero dagli Ottomani e in seguito liberato dai rapporti diplomatici tra il Regno di Napoli e la sua famiglia.

Secondo questi studi, il voivoda sarebbe stato accolto a Napoli da nobili locali legati alla casata d'Angiò e avrebbe vissuto gli ultimi anni della sua vita sotto falso nome. La prova più intrigante? Una tomba monumentale situata all'interno del chiostro della Chiesa di Santa Maria La Nova, nel centro storico di Napoli.

Pubblicità

INCUBO POST-APOCALITTICO DI TIM CURRAN

Dopo l’olocausto nucleare, un gruppo di sopravvissuti si rifugia nel bunker progettato da Lilian, un nascondiglio sicuro fatto di acciaio e piombo... o così sembra. Con un ritmo incalzante e un’atmosfera claustrofobica, Aftermath incalza tra spettri di follia e oscuri desideri, trascinando il lettore in un’odissea dove la più grande minaccia non è la radioattività… ma il male che si cela nell’animo umano. Disponibile in ebook e cartaceo entrambi illustrati.

La tomba misteriosa

Nel chiostro rinascimentale di Santa Maria La Nova, tra cappelle silenziose e affreschi consumati dal tempo, si trova una sepoltura decorata con simboli enigmatici: draghi, stemmi araldici, serpenti intrecciati. Secondo le ricercatrici, questi elementi sarebbero coerenti con l’iconografia e la simbologia tipica dell’araldica valacca e potrebbero essere collegati al blasone di Vlad III.

Un dettaglio cruciale che alimenta la teoria è la somiglianza tra alcuni simboli scolpiti sulla tomba e l’emblema dell’Ordine del Drago, al quale Vlad apparteneva. Inoltre, l’epitaffio risulta parzialmente illeggibile, come se il tempo avesse voluto preservare un mistero.

Il dibattito accademico

Naturalmente, la teoria è controversa. Molti storici e archeologi restano scettici, sottolineando l’assenza di prove definitive come resti ossei o fonti primarie inconfutabili. Altri, invece, invitano a non sottovalutare l'importanza degli indizi storici e iconografici, che potrebbero meritare ulteriori indagini.

L’interesse mediatico e turistico attorno alla presunta tomba di Dracula ha riportato attenzione su Santa Maria La Nova, spingendo autorità locali e università a considerare studi più approfonditi e forse, in futuro, anche analisi archeologiche non invasive sul sito.

Un mistero napoletano

Che si tratti di una leggenda romantica o di una scoperta storica ancora in attesa di conferme, la presenza della presunta tomba di Dracula a Napoli aggiunge un ulteriore tassello al mosaico unico della città. Un luogo dove sacro e profano, storia e mito si fondono da secoli in un abbraccio affascinante.
In fondo, a Napoli, anche Dracula potrebbe aver trovato casa.
(Redazione: 2 luglio 2025)



CONSIGLI DI LETTURA

» Archivio notizie

RUBRICHE: audiolibri | concorsi | ebook | editori | film | fumetti | libri | notizie | partner | racconti | segnalibri | videogiochi