Trauma

di Nate Southard - pagine 234 - euro 2,99 - Good Kill Edizioni

Da neurologa, e quindi forse per deformazione professionale, la prima cosa che mi ha colpita del libro è come, tra le fibre di un’ottima trama e con delicatezza disarmante, sia raccontato anche il dramma di due malattie orribili: l’Alzheimer ed il Disturbo post-traumatico da stress (DPTS).
La prima è un disturbo neuro-degenerativo irreversibile, che inizia frammentando i ricordi a breve termine ed evolve scompaginando le maglie della realtà dell’individuo. “Trauma” rimarca inoltre come l’Alzheimer non sia una malattia del singolo ma come nel tempo, estendendo le sue propaggini fatte di scatti d’ira, alterazioni comportamentali ed episodi di disorientamento, avvinghi e recluda nello sconforto più profondo tutti i componenti del nucleo familiare.
Il DPTS è invece una patologia psichiatrica curabile. È la malattia dei veterani di guerra, dei sopravvissuti. In alcuni di loro i meccanismi di difesa si inceppano, creando dei circuiti cerebrali di allarme costantemente attivi e la generazione spontanea e improvvisa di flashback in cui l’esperienza traumatica viene rivissuta più e più volte, cancellando tutto il resto.
Date queste premesse, immaginate una tranquilla cittadina nella contea di Folk che, come spesso accade, tanto tranquilla non è. La noia, la desolazione e il desiderio inappagato di una vita diversa da quella vissuta, portano corruzione, droga, abuso d’alcol, sesso sfrenato e altri illusori espedienti di ricerca della felicità.
Un terribile omicidio scuote le vacillanti fondamenta di questa società corrosa.
Lo sceriffo della contea, consumato dai sensi di colpa per non aver protetto la sua comunità dalla deriva morale in cui è caduta, indaga al fianco dei suoi uomini e combatte una battaglia parallela, nella quale cerca disperatamente di afferrare i propri ricordi mentre gli scorrono via come granelli di sabbia tra le dita.

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Il più facile da incolpare per quanto successo è Korey, il marine tornato dalla guerra con qualche rotella fuori posto. È su di lui, sul suo doloroso e lungo processo di guarigione, che si ripercuoterà l’intera vicenda. Perché se l’Alzheimer è inguaribile per sua natura, le malattie psichiatriche lo diventano per le interferenze esterne di un’umanità gretta e mostruosa.
Così, con il progredire della storia, il ruolo di vittima e carnefice si confonde e si intreccia e, come nelle opere del Verismo, tutti finiscono per essere perseguitati dal proprio destino e ciò che rimane al lettore è un’immensa pietà per questo ciclo di personaggi vinti.
La costruzione del libro è accorta, l’alternanza dei punti di vista dei vari personaggi e l’utilizzo di alcuni flashback nel corso del racconto frastagliano la narrazione rendendola dinamica, cosicché l’attenzione rimane alta fino alla fine e le pagine scorrono veloci in un crescendo di curiosità. La delicatezza crudele con la quale sono descritte alcune scene e riportati alcuni dialoghi rimane nello stomaco come un dispiacere da digerire. Con “Trauma” approda in Italia un altro scrittore d’oltreoceano imperdibile.
Voto: 8,5

Incipit
Lo sceriffo Hal Kendrick era seduto al tavolo della colazione, tentando di ricordare il nome di sua moglie e di tenere a bada il panico che gli stava stringendo lo stomaco, quando sentì squillare il cellulare. La donna che aveva amato per più di quarant'anni gli sorrise e si alzò, mentre lui masticava il toast con il bacon di cui si era riempito la bocca.

Mi chiamo Liana Africa, sono nata a Reggio Calabria nel 1988 e faccio il medico.
Avevo 9 anni quando guardavo con invidia la collezione di libri di King che arrivavano per corrispondenza ogni mese a mio cugino.
Non avevo il permesso da parte dei miei zii di leggerli e dunque rimanevo ore a guardarne le coste ed immaginarne le storie.
Un bel giorno vidi “Misery” tra gli scaffali di un ipermercato e chiesi ai miei genitori se potevo averlo; non vi furono obiezioni, nonostante l’ascia sulla copertina. Misery terminò due giorni dopo una crisi bulimica di lettura e da lì in poi la mia vita cambiò: avevo scoperto la letteratura horror.



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