di Andrea Costantini - pagine 156 - Echos Edizioni
Sono rimasto positivamente sorpreso da questa antologia horror, fresca
di stampa, edita dalla Echos Edizioni. L’autore, Andrea Costantini, fa il
suo esordio nel mondo della narrativa di genere con sei racconti (alcuni anche
lunghi) tra loro slegati e autoconclusivi, ma non per questo meno accattivanti.
Il titolo, “Nel giardino dei fiori che uccidono”, mi ha subito catturato.
Notevole l’illustrazione di copertina, piacevole il formato del cartaceo e buona
la cura del testo.
La raccolta si apre con l’unico racconto che ho trovato piuttosto debole: “Questione
di concime”. Vicenda che ha per protagonisti dei vivaci preadolescenti, la
trama sfrutta un tema piuttosto classico, non riservando grandi colpi di scena.
Interessante l’ambientazione nostrana, ovvero il paesino di Leggiuno, in
provincia di Varese, sul lago Maggiore (guarda il caso: pochi km da dove sono
nato e vivo io!). Interessanti anche le citazioni “primi anni ’90”, epoca in cui
è ambientata la vicenda. Debole lo stile, che stizza l’occhio più a un pubblico
di adolescenti stile “piccoli brividi” che di adulti appassionati di letteratura
horror.
Il secondo racconto, “I cattivi pensieri di Mino” è una vera sorpresa,
perché tutto cambia radicalmente. Tematiche, stile maturo e crudo, protagonista
vero e ottimamente caratterizzato. Mino insegna, ma non è felice del suo lavoro.
Ha una bella moglie, ma lei ha un altro per la mente. Mino è uno sfigato e sa di
esserlo, vive le sue giornate rassegnato, fino a che un giorno incontra
qualcuno... o meglio qualcosa, con un messaggio per lui.
Passiamo alla terza avventura sanguinosa, “Effetto bella di notte”. Altra
piccola perla, dai toni cupi e un finale splatter. La storia ruota intorno alla
coppia in crisi di Eva e Fabrizio, allontanatisi emotivamente ed eroticamente a
causa della nascita del loro primogenito. Dando amore al figlio lo tolgono a
loro stessi, in un vortice di insoddisfazioni personali e rancori coniugali.
Eppure, se l’effetto bella di notte esiste davvero, sanno che possono sfogare
questi rancori, contro tutti e tutto impunemente, almeno per una manciata di ore
all’anno...
HORROR PORNO ILLUSTRATO
Mia è una ragazza insicura che detesta il proprio aspetto fisico. Durante una serata con le amiche, una seduta spiritica fatta per gioco risveglia un’entità malefica che perseguita Mia obbligandola a perversi rapporti sessuali. Un porno horror esplicito e feroce, un incubo eccitante e malsano arricchito da 10 splendide illustrazioni, senza censura, di Alessandro Amoruso. Disponibile in ebook e cartaceo
“Il riflesso” è un altro buon racconto, con un finale devo dire molto
originale. Tutto inizia quando Alberto, il protagonista, da poco scampato a una
grave malattia, porta la compagna Francesca a visitare la casa dove è cresciuto,
magione immensa e misteriosa di inizio secolo, abbandonata da decenni. Cosa si
nasconde in quella casa? Sono sicuro tutti a questo punto starete pensando ai
più celebri espedienti horror. Invece no: alla fine del racconto vi troverete
costretti a fare i conti con un bel brivido che vi attraverserà la spina
dorsale.
“Amori perduti” è una storia di fantasmi, ma anche di violenza in carne e
ossa. Difficile raccontarvelo senza svelare nulla della trama, basti sapere che
il racconto scorre che è un piacere e vengono affrontati temi come l’amore, la
morte, l’attrazione perversa per i defunti...
La raccolta si chiude con il breve “Contratto a tempo indeterminato”.
Racconto molto carino a tema zombie, una chiusa in qualche modo leggera
dell’opera. Fa piacere ritrovare mostri conosciuti a tutti, dopo aver vissuto
tante ansie di protagonisti così... reali e vicini a ciascuno di noi.
Nel complesso il mio giudizio sull’opera è più che positivo: l’autore fa un
buon esordio, lo stile è scorrevole e stimola la prosecuzione della lettura, le tematiche non sono mai trattate in modo banale e qualche soluzione
particolarmente originale nel lavoro si trova (cosa assai rara nel panorama di
genere ormai). Unica pecca è, come accennavo, il primo racconto proposto, ovvero
“Questione di concime”, a mio parere un po’ banale e non maturo, anche nello
stile, come il resto della raccolta, che è di ben altro spessore.Da
Voto: 7
[Giuliano Conconi]
Incipit dalla quarta di copertina
Quando fu fuori in giardino, i sensi di colpa e il dolore al braccio svanirono.
Nessuna sensazione era paragonabile allo spettacolo raccapricciante che gli si
materializzò davanti agli occhi, sulla strada di casa. Per la prima volta in
vita sua, vide di cosa era capace l’essere umano, quanto disgustosa fossa la
creatura che aveva conquistato il mondo. Era nel bel mezzo dell’effetto Bella di
Notte. Era l’inferno sulla Terra.
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