Badante notturno

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2021 - edizione 20

La casa puzza di vecchio. La vecchia puzza di canfora. Porto la tazza alle labbra, la tisana puzza di pancotto.
«Vado a coricarmi, si ricordi di arrotolare il tappeto in sala, non vorrei si sporcasse» la vecchia si alza, e strisciando le ciabatte si chiude in camera.
«Hai paura che ci piscio sopra al tuo cazzo di tappeto?» mormoro, ma il servizio prevede assistenza completa, e così sia. Sempre meglio che pulirle il culo. Spero non se la faccia addosso, non alla prima notte.
Butto la tisana e vado in sala, nel camino il fuoco va spegnendosi oltre il parascintille. Avvolgo il tappeto e lo lascio lì, nel mezzo. Accendo la tv, alzo il volume, tanto quella non ci sente. Faccio zapping, finché non appare il buon vecchio Freddy nel suo maglione a righe rossoverdi. Resto in piedi a fissarlo. Più che paura, mi ha sempre fatto ridere.

Conosco a memoria i suoi film, per questo vedendolo compiere un’azione che esula dal copione ho un attimo di panico. Sogghigna e guarda me, m’invita. Stranito, arretro di un passo. Si avvicina allo schermo che lo separa dalla realtà e solleva un braccio verso l’obiettivo. Le mie gambe tremano. Le sue lame oltrepassano il vetro con uno stridio e fendono l’aria della sala. Inciampo nel tappeto e cado. La distanza che mi separa dal camino sembra calcolata, una delle picche del parascintille mi perfora il collo, da parte a parte. La mia inutile laurea in medicina mi offre diagnosi e prognosi immediate. Carotide recisa, decesso garantito.
Sento le ciabatte strisciare verso di me e torno a sperare. L’ombra della vecchia oscura Freddy.
“Ma cosa...?”
La donna s’inginocchia e lecca il sangue dalle piastrelle. Mentre risale verso il mio collo, penso al suo cazzo di tappeto, lui si è salvato.

Fabio Fiorini

Mi chiamo Fabio Fiorini e sono nato nel 1981 in un piccolo paese della bassa Valtellina, in provincia di Sondrio. Sposato e padre di due figli, lavoro presso un’azienda metalmeccanica e sono da sempre appassionato di lettura. Ho iniziato da poco a scrivere, nel 2017, ma da allora occupo i momenti liberi per farlo. Mi diverte e mi appaga.
I luoghi in cui vivo, insieme al diario di guerra di mio nonno, hanno ispirato il mio romanzo d’esordio intitolato “Il sentiero verso casa”, edito da Argento Vivo Edizioni nel 2019 e finalista in due sezioni nel concorso nazionale Giallo Ceresio 2020.
Dal 2018 a oggi ho pubblicato racconti su varie antologie e partecipato a diversi concorsi letterari, vincendone uno, salendo sul podio in diverse occasioni e raggiungendo altri buoni piazzamenti.

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