Simone Corà

Nato il 5 giugno dell’82 a Vicenza, e risiedente in quel buco di mondo che è Nanto, Simone può ora guardarsi indietro e tirare le somme. Cinque inutili anni di istituto tecnico sul groppone; un diploma di perito elettronico bello incorniciato là sul muro, preda di polvere e ragnatele, che darebbe in pasto alle fiamme del caminetto se non fosse che la mamma ci tiene; un anno di ingegneria in cui la parola d’ordine è stata più ‘baldoria’ che ‘matematica’; un paio d’anni di magre soddisfazioni, protagonista di lavori tra i più disparati, ma manco uno che c’entri con quello che ha studiato. Quindi la svolta: dieci splendidi mesi in compagnia dei cari nonnini del paese, nel maldestro ma sentito tentativo di fare l’obiettore. Da qui, l’ultima pazzia: tornare sui libri. Scienze dell’educazione. Ah, che strana la vita, a volte... Vittima di un’insana passione per gli Opeth, ne coltiva, da tempo immemore, anche una per l’horror, sia su schermo che su carta, e ha la presunzione di voler scrivere pure lui, con un pensiero a Lovecraft, uno a King, uno a Barker, e un ultimo, quello più importante, a sir Terry Pratchett, che con l’orrore non ha niente a che vedere, ma ragazzi, che stile! Scrivere, già... Sempre che ci sia un minuto di tempo tra studio, part-time, volontariato e compagnia teatrale (nella quale svolge il duplice quanto modesto ruolo di sceneggiatore-attore). Nient’altro?
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