Avrò sempre cura di te

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2008 - edizione 7

- Non puoi farlo di nuovo! -
- Fidati - ribattè una voce calda - Non hai che me, lo sai, da quando i tuoi genitori ti hanno lasciato. -
- Li hai uccisi tu! -
- Volevano portarti via, lontano, dove non ti avrei più rivisto.-
- Assassina! - piagnucolò.
- Ogni tanto sento il fetore dei loro cadaveri trasudare dalle pareti e i loro gemiti di morte echeggiare per tutte le stanze. Ma non preoccuparti, ti proteggerò sempre io. -
- E di Luca che mi dici? Hai ucciso anche lui! -
- Ti aveva messo in testa strane idee! L’Università, la carriera medica... Io vi ascoltavo mentre studiavate in salotto. Diceva che suo padre ti avrebbe dato una mano a specializzarti in Francia, in Francia capisci, lontano da me! -
- Così hai pensato di murarlo in cantina! Ma ora ti giuro che sei fai del male a Isabella appicco un incendio! -
- Quella sgualdrinella! -
- Smettila! -

- L’ho sentita mentre ve la spassavate sotto la doccia. Tu la pregavi di parlare a bassa voce, ma, lo sai, io sento ogni cosa. Ha detto che vuole sposarti e portarti via da questo posto sudicio... non credo ci riuscirà. Senti, i suoi passi al piano di sopra; che sbadata, ho dimenticato di ripulire quell’olio che ho rovesciato sulla scala! -
- Amore! - La voce di Isabella risuonò in cima alla rampa.
- Ferma! Non muov... - Sergio non finì la frase; il rumore secco delle ossa che si fracassavano coprì le sue parole.
Il corpo di Isabella si fermò esanime, davanti a lui, in una posa sgangherata.
- No! - urlò
La voce calda riprese a coccolarlo: - Non temere, piccolo mio, con me sei al sicuro. -
Un raggio di luna trafisse il volto di Sergio mentre, tutt’intorno, la casa tornava ad avvolgerlo, come sempre, nel suo oscuro, materno, abbraccio.

Rosanna Ragi