Il congiuntivo è il modo della possibilità, del dubbio, del desiderio,
dellesortazione, dellipotesi. Si articola in quattro tempi di cui due semplici (presente e imperfetto) e due composti (passato e trapassato).
Il presente è il tempo che indica un evento o un fatto possibile nel
momento in cui si parla o si scrive es. Lo faccia entrare.
A volte però, viene usato anche per indicare la posteriorità di unazione,
sostituendo dunque il futuro che manca al congiuntivo es. Spero che arriviate domani.
Limperfetto è il tempo che indica un evento, un augurio che si
teme non possa realizzarsi nel presente o nellimmediato futuro es. Ah! Se fossi ricca!
Il passato è il tempo che indica spesso in forma interrogativa un dubbio, una speranza, un fatto che nel momento in cui si parla non si ha la certezza che sia accaduto es. Che la nonna sia rimasta chiusa nellascensore?
Il trapassato è il tempo che indica un fatto, unipotesi o un desiderio riferito al passato, ma che non si è realizzato es. Ah, se ti avessi dato retta!
Il condizionale è il modo della possibilità condizionata; indica infatti, levento
espresso dal verbo come possibile o realizzabile solo a certe condizioni. Si articola in
due tempi di cui uno semplice (presente) e uno composto (passato).
Il presente è il tempo che indica un evento che si può realizzare nel
momento in cui si parla o anche successivamente es. Vorrei iscrivermi ad
un corso di recitazione questanno.
Il passato è il tempo che indica un fatto che avrebbe potuto realizzarsi
nel passato solo a determinate condizioni che però non si sono verificate es. Avresti
dovuto studiare di più.
Questo è il modo del comando, ma con esso è anche possibile esprimere un invito, un
consiglio, una preghiera ecc.
Si articola in due tempi semplici, presente e futuro, anche se molti linguisti non
accettano limperativo futuro perché le sue forme sono le stesse del futuro semplice
dellindicativo es.
Taci! - imperativo presente
Partirai stasera! - imperativo futuro
Manca della prima persona singolare (non si danno ordini a se stessi) e per le altre
persone ricorre alle forme corrispondenti del congiuntivo presente es. Ascolti egli! Ascoltino essi!
Come già scritto in precedenza, i modi indefiniti non indicano né la persona né il numero e sono: infinito, participio e gerundio.
Linfinito è il modo che esprime il significato del verbo e la
coniugazione a cui esso appartiene.
Si articola in due tempi uno semplice (presente) e uno composto (passato).
Il presente è spesso usato con valore di sostantivo (valore nominale)
preceduto o meno da un articolo es. il dovere, il potere,
il sapere ecc.
Il passato nelle proposizioni dipendenti esprime:
Uno scopo es. Luca studia per essere promosso.
Una causa es. Ci rammarichiamo per aver creduto alle
loro giustificazioni.
Una conseguenza es. E così sciocco da non essere preso in considerazione.
Il participio è il modo che partecipa alle caratteristiche del verbo,
del nome e dellaggettivo in quanto come il verbo esprime unazione e come
laggettivo concorda in genere e numero col nome a cui si riferisce. Si articola in
due tempi, presente e passato, entrambi possono essere utilizzati con valore di aggettivo
o anche di nome se sostantivati es. Lemittente televisiva è stata
oscurata (nome)
Dinverno ho spesso il naso gelato (aggettivo).
Il gerundio è il modo che esprime unazione da compiere o che si
compierà in rapporto a unaltra azione. Si articola in due tempi uno semplice
(presente) e uno composto (passato).
Il presente è un tempo usato e spesso usato nelle proposizioni
dipendenti per esprimere unazione contemporanea al verbo della principale es. Giocando a pallone si è slogato una caviglia.
Il passato è un tempo che indica unazione anteriore a quella
espressa nella principale es. Avendo finito il lavoro sono uscito.
I verbi che esprimono unazione che passa direttamente (cioè senza laiuto di
una preposizione) dal soggetto su una persona, un animale, una cosa si dicono verbi
transitivi.
Es. Maria mangia la crostata.
I verbi che esprimono unazione che passa indirettamente cioè con laiuto di
una preposizione, sulloggetto del verbo o che ricade sul soggetto si chiamano intransitivi.
Es. Il freddo nuoce. (lazione rimane sul soggetto)
Il freddo nuoce alle piante.
I verbi hanno forma diversa a seconda che il soggetto compia o subisca lazione.
Quando il soggetto compie lazione, la forma è attiva es. La mamma lava i piatti.
Quando il soggetto subisce lazione la forma è passiva. Es. I
piatti sono lavati da mamma.
Quella riflessiva è la forma del verbo che indica unazione che si riflette sul
soggetto stesso.
Hanno forma riflessiva solo i verbi transitivi accompagnati dalle
particelle pronominale mi, ti, si, ci, vi che fungono da complemento oggetto. Questa è la forma riflessiva
propria, nella quale cè identità tra soggetto e complemento oggetto es. io mi
pettino (Io pettino me stesso - complemento oggetto).
Quando le particelle pronominali non hanno funzione di complemento oggetto ma di
complemento di termine, non si ha una forma riflessiva propria ma forma riflessiva
apparente. Es. Io mi pettino i capelli (Io pettino i capelli a
me - complemento di termine).
I verbi che esprimono unazione che non è compiuta da un soggetto determinato e sono
quindi usati nei modi indefiniti o nei modi finiti solo alla terza persona singolare sono
detti impersonali.
Sono sempre impersonali i verbi che indicano fenomeni meteorologici come grandinare, nevicare, piovere ecc. o espressioni riferibili a
fenomeni atmosferici, formate dal verbo fare seguito da un nome o un aggettivo, come: fa
freddo, fa caldo, fa bel tempo ecc.
Possono essere usati in forma impersonale verbi come sembrare, accadere, avvenire ecc es. Accadde che mi sentii male.
Hanno valore impersonale verbi come credere, dire, pensare, ritenere ecc. usati alla terza persona singolare, preceduti dalla
particella si e seguiti da una frase es. Si ritiene che
sia sbagliato.
I verbi che accompagnano un altro verbo allinfinito con il quale formano un
tuttuno e ne completano il significato sono detti verbi servili. I più usati sono: potere, dovere, volere. Es. devo studiare molto.
Come gli ausiliari anche i servili hanno un significato proprio e quindi possono essere
usati da soli es. Carlo non vuole la torta.
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Rubrica a cura di Anna Scudiero. I testi di riferimento sono: Idioma e stile di Filippo Maone edizioni A.P.E. Mursia; iIl libro di grammatica dalla regola alluso Bonaccorsi-Spitali edizione Deagostini; Grammatica & metodo Biscazza Mandurrino Noris Sansoni per la scuola.