Necrolexicon: il verbo, il congiuntivo (3^ parte)

Scarica il Necrolexicon in formato pdfIl congiuntivo è il modo della possibilità, del dubbio, del desiderio, dell’esortazione, dell’ipotesi. Si articola in quattro tempi di cui due semplici (presente e imperfetto) e due composti (passato e trapassato).
Il presente è il tempo che indica un evento o un fatto possibile nel momento in cui si parla o si scrive es. Lo faccia entrare.
A volte però, viene usato anche per indicare la posteriorità di un’azione, sostituendo dunque il futuro che manca al congiuntivo es. Spero che arriviate domani.
L’imperfetto è il tempo che indica un evento, un augurio che si teme non possa realizzarsi nel presente o nell’immediato futuro es. Ah! Se fossi ricca!

Il passato è il tempo che indica spesso in forma interrogativa un dubbio, una speranza, un fatto che nel momento in cui si parla non si ha la certezza che sia accaduto es. Che la nonna sia rimasta chiusa nell’ascensore?

 

Il trapassato è il tempo che indica un fatto, un’ipotesi o un desiderio riferito al passato, ma che non si è realizzato es. Ah, se ti avessi dato retta!

Il condizionale

Il condizionale è il modo della possibilità condizionata; indica infatti, l’evento espresso dal verbo come possibile o realizzabile solo a certe condizioni. Si articola in due tempi di cui uno semplice (presente) e uno composto (passato).
Il presente è il tempo che indica un evento che si può realizzare nel momento in cui si parla o anche successivamente es. Vorrei iscrivermi ad un corso di recitazione quest’anno.
Il passato è il tempo che indica un fatto che avrebbe potuto realizzarsi nel passato solo a determinate condizioni che però non si sono verificate es. Avresti dovuto studiare di più.

L’imperativo

Questo è il modo del comando, ma con esso è anche possibile esprimere un invito, un consiglio, una preghiera ecc.
Si articola in due tempi semplici, presente e futuro, anche se molti linguisti non accettano l’imperativo futuro perché le sue forme sono le stesse del futuro semplice dell’indicativo es.
Taci! - imperativo presente
Partirai stasera! - imperativo futuro
Manca della prima persona singolare (non si danno ordini a se stessi) e per le altre persone ricorre alle forme corrispondenti del congiuntivo presente es. Ascolti egli! Ascoltino essi!

I MODI INDEFINITI

Come già scritto in precedenza, i modi indefiniti non indicano né la persona né il numero e sono: infinito, participio e gerundio.

 

L’infinito è il modo che esprime il significato del verbo e la coniugazione a cui esso appartiene.
Si articola in due tempi uno semplice (presente) e uno composto (passato).
Il presente è spesso usato con valore di sostantivo (valore nominale) preceduto o meno da un articolo es. il dovere, il potere, il sapere ecc.
Il passato nelle proposizioni dipendenti esprime:
Uno scopo es. Luca studia per essere promosso.
Una causa es. Ci rammarichiamo per aver creduto alle loro giustificazioni.
Una conseguenza es. E’ così sciocco da non essere preso in considerazione.

 

Il participio è il modo che partecipa alle caratteristiche del verbo, del nome e dell’aggettivo in quanto come il verbo esprime un’azione e come l’aggettivo concorda in genere e numero col nome a cui si riferisce. Si articola in due tempi, presente e passato, entrambi possono essere utilizzati con valore di aggettivo o anche di nome se sostantivati es. L’emittente televisiva è stata oscurata (nome)
D’inverno ho spesso il naso gelato (aggettivo).

 

Il gerundio è il modo che esprime un’azione da compiere o che si compierà in rapporto a un’altra azione. Si articola in due tempi uno semplice (presente) e uno composto (passato).
Il presente è un tempo usato e spesso usato nelle proposizioni dipendenti per esprimere un’azione contemporanea al verbo della principale es. Giocando a pallone si è slogato una caviglia.
Il passato è un tempo che indica un’azione anteriore a quella espressa nella principale es. Avendo finito il lavoro sono uscito.

IL GENERE DEI VERBI

I verbi che esprimono un’azione che passa direttamente (cioè senza l’aiuto di una preposizione) dal soggetto su una persona, un animale, una cosa si dicono verbi transitivi.
Es. Maria mangia la crostata.
I verbi che esprimono un’azione che passa indirettamente cioè con l’aiuto di una preposizione, sull’oggetto del verbo o che ricade sul soggetto si chiamano intransitivi.
Es. Il freddo nuoce. (l’azione rimane sul soggetto)
Il freddo nuoce alle piante.

LA FORMA DEI VERBI

I verbi hanno forma diversa a seconda che il soggetto compia o subisca l’azione. Quando il soggetto compie l’azione, la forma è attiva es. La mamma lava i piatti.
Quando il soggetto subisce l’azione la forma è passiva. Es. I piatti sono lavati da mamma.

LA FORMA RIFLESSIVA

Quella riflessiva è la forma del verbo che indica un’azione che si riflette sul soggetto stesso.
Hanno forma riflessiva solo i verbi transitivi accompagnati dalle particelle pronominale mi, ti, si, ci, vi che fungono da complemento oggetto. Questa è la forma riflessiva propria, nella quale c’è identità tra soggetto e complemento oggetto es. io mi pettino (Io pettino me stesso - complemento oggetto).
Quando le particelle pronominali non hanno funzione di complemento oggetto ma di complemento di termine, non si ha una forma riflessiva propria ma forma riflessiva apparente. Es. Io mi pettino i capelli (Io pettino i capelli a me - complemento di termine).

I VERBI IMPERSONALI

I verbi che esprimono un’azione che non è compiuta da un soggetto determinato e sono quindi usati nei modi indefiniti o nei modi finiti solo alla terza persona singolare sono detti impersonali.
Sono sempre impersonali i verbi che indicano fenomeni meteorologici come grandinare, nevicare, piovere ecc. o espressioni riferibili a fenomeni atmosferici, formate dal verbo fare seguito da un nome o un aggettivo, come: fa freddo, fa caldo, fa bel tempo ecc.
Possono essere usati in forma impersonale verbi come sembrare, accadere, avvenire ecc es. Accadde che mi sentii male.
Hanno valore impersonale verbi come credere, dire, pensare, ritenere ecc. usati alla terza persona singolare, preceduti dalla particella si e seguiti da una frase es. Si ritiene che sia sbagliato.

I VERBI SERVILI

I verbi che accompagnano un altro verbo all’infinito con il quale formano un tutt’uno e ne completano il significato sono detti verbi servili. I più usati sono: potere, dovere, volere. Es. devo studiare molto.
Come gli ausiliari anche i servili hanno un significato proprio e quindi possono essere usati da soli es. Carlo non vuole la torta.

 

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Rubrica a cura di Anna Scudiero. I testi di riferimento sono: Idioma e stile di Filippo Maone edizioni A.P.E. Mursia; iIl libro di grammatica dalla regola all’uso Bonaccorsi-Spitali edizione Deagostini; Grammatica & metodo Biscazza Mandurrino Noris Sansoni per la scuola.