Samanta Laghi

Come molti della mia generazione ho un diploma che non utilizzo e svolgo una professione di ripiego. Ossessionata fin da bambina dalla mania di raccontare storie, non sono stata proprio io a scegliere la scrittura, diciamo che è stata lei a scegliere me. Amo la musicalità delle parole, le storie surreali, la letteratura di genere, la fantascienza di serie B. Nei miei racconti troverete sempre un mucchio di animali, di mostriciattoli, di roba viscida che striscia, di morti viventi e situazioni impossibili. Mi tengo alla larga dai confini e dalle classificazioni, così nella vita reale come nella scrittura, mi piace mescolare realtà e finzione senza pormi troppo il problema della plausibilità degli eventi narrati. Adoro "Alice nel Paese delle Meraviglie" di Lewis Carroll e tutti i libri di Rudy Rucker. Ho vinto nel 1998 un concorso letterario indetto dal comune di Prato, intitolato "Memorie infrangibili" con il racconto "Emisferi" che è stato pubblicato sul quotidiano "Il Tirreno" del 20 maggio 1998. Nel gennaio del 2001 la rivista per scrittori esordienti "Virgole", ha pubblicato il mio racconto "Sopra il tetto". Purtroppo in questi ultimi anni non sempre sono riuscita a conciliare il lavoro con la passione per lo scrivere, per cui molti progetti hanno subito una battuta di arresto.
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