Call of Cthulhu - Dark corners of the Earth

In questo gioco, ambientato negli anni Venti del secolo scorso, vestirete i panni di Jack Walters, detective statunitense della polizia di Providence che, durante un'operazione repressiva contro una sanguinaria setta esoterica, riporta un fortissimo trauma psicologico. Collocato in congedo, dopo un lungo periodo di ricovero nel manicomio di Arkham, Jack si trasformerà in un investigatore privato. Ossessionato dal soprannaturale e dal contenuto di antichissimi grimori, una sera l’ex poliziotto riceverà l’incarico di ritrovare un giovane scomparso nella squallida località portuale di Innsmouth. Da qui in poi, inizierà la sua discesa in un abisso di terrore.
“Call of Cthulhu” ricalca fedelmente il contenuto delle storie più famose di H.P. Lovecraft, quindi sarete chiamati ad affrontare orridi batraci antropomorfi, adepti di magia nera e mostruose divinità anfibie. Strutturalmente siamo di fronte al classico videogame con visuale in prima persona, basato non solo sul combattimento ma anche sull’abilità “stealth”.

All’inizio sarete addirittura disarmati e dovrete aggirarvi per la cittadina di Innsmouth in cerca di indizi, facendo affidamento solo sulla vostra capacità di muovervi furtivamente. Ciò che rende questo titolo originale, però, è la possibilità che avrete di “percepire” direttamente i sentimenti fobici del protagonista: quando Jack si troverà troppo in alto soffrirà di vertigini, se gli apparirà un mostro all’improvviso od assisterà ad una scena troppo violenta inizierà ad aver paura. Tutto questo si tradurrà in una distorsione dell’immagine sul monitor, in un rallentamento dei movimenti, nell’incapacità di usare adeguatamente armi ed oggetti. Quindi, insieme allo stato della salute fisica, dovrete preoccuparvi anche di preservare la vostra sanità mentale, distogliendo rapidamente lo sguardo da tutto quanto possa causarvi turbamento (se, ad esempio, siete sull’orlo di un crepaccio dovrete evitare di guardare in basso). Per placare la sofferenza, sia fisica che psichica, oltre che i tipici “medikit”, avrete a disposizione anche alcune dosi di morfina, molto efficaci ma da usare con estrema cautela, sussistendo la possibilità di diventarne rapidamente dipendenti. Jack avrà inoltre numerosi flashback del periodo trascorso in manicomio ed incontrerà alcuni personaggi innocenti che non sempre riuscirà a proteggere: ciò vi trascinerà in una spirale di sensi di colpa ed inadeguatezza tipicamente lovecraftiana. Tali escamotage, insieme ad un’ambientazione curata, una trama avvincente ed una discreta giocabilità, danno notevole rilievo a questo titolo. Indubbiamente alcune parti soffrono della tipica monotonia che spesso caratterizza i giochi in prima persona, dove si è costretti a percorrere più volte tunnel graficamente ripetitivi o noiose gallerie, ma queste pecche sono marginali a fronte dell’atmosfera di terrore che si respira mentre ci si nasconde tra i cadaveri in un ospizio per vecchi o mentre si tenta di non impazzire sfuggendo ad un protoplasmatico “shoggot”.
In sintesi un prodotto che, nonostante la sua vetustà (la versione qui recensita per PC risale al 2006), rappresenta un buon survival horror ed un acquisto obbligato per i fan del Solitario di Providence.
Voto: 7,5
(Raffaele Siano)

Altri dati

Versione: PC
Prezzo: euro 29,90
PEGI 16+
Formato: VIDEOGIOCO
Lingua software: inglese
Produttore: Ubisoft
Anno di pubblicazione: 2006
Generi: azione, stealth, survival horror