Pippo 214

Racconto per il concorso "Premio Scheletri", 2015 - edizione 7

Al termine dell’incursione il tenente Nestor osserva col binocolo l’insediamento nemico. Alla luce radente del mattino il rettangolo di sacchi di sabbia, le postazione di mitragliatrici e i due capannoni disposti a elle sembrano un mondo a parte, sospeso. I suoi uomini hanno fatto un buon lavoro; ora bisogna solo ripulire.
- Trasmetta l’ordine! - La voce stentorea quasi schiaffeggia il nuovo attendente, che attiva subito la radio.
- Delta uno a base operativa. Attivare Pippo 213! – Al tenente non sfugge l’oscillazione del pomo d’Adamo della recluta. - È la prima volta che lo vede in azione?
- Signorsì!
- Bene! Ammirerà un’arma perfetta! -
Il rumore sgraziato di un motore annuncia l’inizio dell’operazione.
- Prenda un binocolo anche lei !-
I due osservano l’arrivo di un carro attrezzi anonimo: nel rimorchio troneggia un parallelepipedo scuro somigliante a una vecchia cabina telefonica. Il conducente aziona la gru che deposita la cabina sul terreno, poi l’automezzo si allontana velocemente tra nuvole di polvere.
- È programmata per aprirsi dopo un minuto esatto – il tenente legge lo sguardo perplesso della recluta – in modo che i nostri siano lontani e Pippo percepisca la presenza solo di superstiti.

Dopo lunghi attimi lo sportello si apre e un cadavere ambulante che indossa una divisa militare a brandelli si offre allo sguardo allibito della recluta. Erano circolate le voci più disparate su un’arma sicura per eliminare i nemici superstiti nelle missioni segrete, ma non sospettava nulla di simile.
Un adulto, forse un soldato nemico: le braccia sembrano mozziconi di candela sformati dalle colature, il tronco è ricoperto di tagli profondi, segni tipici di granata. Dai numerosi strappi degli indumenti emerge solo pelle piagata. Muove qualche passo senza una precisa direzione, la testa oscilla come un radar verso i fabbricati. All’improvviso la punta del naso si alza, il corpo sembra attraversato da scosse elettriche. L’essere aumenta l’andatura, si dirige verso il più piccolo dei fabbricati e sfonda la porta con una violenza insospettabile.
- È il momento che preferisco. All’inizio non ero convinto degli zombi ma ora devo ammettere che Pippo è un’arma perfetta, quando annusa la preda non c’è scampo. Ammiro la sua purezza: non perde tempo in negoziati, non conosce nessun tipo di sentimento. Come se avesse solo il dovere impresso nel dna!
Un urlo acuto aumenta l’esaltazione del tenente. Dal fabbricato esce un soldato nemico. Barcolla, semina scie purpuree, le mani strette sul collo. Subito dopo esce lo zombie, un pezzo di carne pendente dalla bocca.
Nestor imbraccia di nuovo il binocolo.
- Ottimo! Un solo superstite, e in buone condizioni. Sarà un valido sostituto. Trasmetta immediatamente l’ordine di eliminare Pippo 213 e immobilizzare nella cabina Pippo 214.

Andrea Cavallini