Venerdì, Quindici 
    Ottobre
    Il soggetto X ha iniziato a presentare i primi sintomi del contagio: macchie 
    rosse sulla pelle, respirazione accelerata e febbre alta. Ho provato ad 
    avvicinarmi a lui per visitarlo, ma facendo sempre molta attenzione. Adesso 
    non è una minaccia, ma credo che lo incatenerò al muro, visto che la 
    malattia a cui sta andando incontro raddoppia la forza fisica. Mi fissa in 
    continuazione, ha uno strano sguardo. Qui non c’è più nessuno, sono sola, 
    intrappolata in questo laboratorio sotterraneo e senza cibo. Scrivere questo 
    diario è la mia unica distrazione. Penso che adesso andrò a riposare.
Sabato, Sedici Ottobre
    Non ho chiuso occhio stanotte, la paura mi impedisce di dormire. Il soggetto 
    X sta velocemente mutando, i suoi denti sono più lunghi di prima, urla in 
    continuazione, sembra affamato, certamente il virus ha ormai attecchito, per 
    fortuna ieri ho avuto l’idea di incatenarlo. Passo tutto il tempo ad 
    osservarlo, i suoi occhi iniettati di sangue mi fanno impressione, ma quando 
    lo guardo sento una strana sensazione. Non so che mi succede. Sta cercando 
    di rompere le catene. Devo provare ad uscire da questo posto, so che è 
    difficile, ma devo tentare.
    P.S. Devo ricordarmi di controllare se le catene sono ben salde alla parete.
Domenica, Diciassette Ottobre
    Il soggetto X ha trovato una compagna. Sapevo che alla fine sarebbe 
    successo. Ho la febbre alta. Mi chiamo Penelope, ma da oggi sarò il soggetto 
    Y.