Donna dal passato

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2010 - edizione 9

E' notte. Il paesaggio che si stende a nord-est tace. Nella vallata tra le montagne, resiste una luce. Proviene da un bar, dove il cameriere Roger sta andando via.
Ad un tratto, un tintinnio infrange il silenzio e alle spalle di Roger si spalanca la porta del suo locale. Una donna.
D: “Salve. Ho visto acceso e ho pensato di entrare...”
Roger le punta gli occhi.
R: “Buona sera” – risponde come distolto dal sonno. “Prego...”
D: “Gradirei una cioccolata calda” – esclama dirigendosi verso un tavolino distante dal bancone.
R: “Subito” - risponde Roger avvicinandosi verso la caffettiera. “Tra poco sarà pronta...”
Il cameriere la osserva ed è inebriato da un aroma d’altri tempi. Nella mente accoglie sensazioni, frammenti di vita remota. Quella presenza riporta Roger in un’altra dimensione. Versa la bevanda nella tazza e si dirige verso lei. A due passi dalla sagoma, Roger è preso da un turbamento sottile.
R: “Ecco a lei”.
D: “Grazie”.

Roger trattiene il respiro, appoggia la tazzina sul tavolo e la osserva seguendo con lo sguardo i lineamenti.
R: “Spero le piaccia”.
D: “Sì, è buona...”– E sorseggia mentre la bevanda le colora le labbra.
Roger continua a ronzarle intorno soffermandosi sui particolari.
D: “Che buona! Complimenti...”
R: “Grazie! Piace anche a me la cioccolata... “ – risponde Roger.
D: “Lo so....”
Subito Roger sente un vento gelido attraversargli il cuore. Sente freddo, poi il fuoco sulla pelle. Odori, colori, voci si fanno più vicini. Respira affannosamente e poi urla svegliandosi di soprassalto. Si guarda attorno in preda al panico, ma è solo. Si avvicina alla finestra sbadigliando e passandosi le mani nei capelli, ma sente solo il rumore del vento. L’orologio segna le due. E’ ora di chiudere. Ma su un tavolino, sotto il chiarore di una finestra illuminata, una tazzina fuma ancora...

Roberto Traetta

Roberto Traetta è un 34enne altamurano dotato di una straordinaria facilità di scrittura. Il suo rapporto con la carta stampata comincia sin dal 97: in qualità di caporedattore e direttore editoriale collabora con numerose testate locali; con l’avvento di internet la sua penna si allinea alle esigenze del momento e stringe proficue collaborazioni con periodici online. Dal punto di visto giornalistico è onnivoro: la sua penna scivola su più argomenti, ma predilige la satira e l’umorismo. Il suo motto è informare  divertendo e divertendosi perché per lui la satira può farsi informazione con un sorriso. Ama soprattutto scrivere bene, che per lui significa scrivere chiaro, senza velleità letterarie, senza personalismi, senza lirismi. Evita le pose accademiche e punta su uno stile popolare, su uno stile fruibile che faccia presa sul lettore senza tediarlo con inutili prediche da oratorio. Semplicità e leggerezza ma con tanto impegno e dedizione. E’ un vero intellettuale perché vuole rappresentare ed esprimere la volontà popolare. Il suo vademecum è una grammatica italiana aggiornata. Si direbbe di lui che è un vero giornalista, ma in realtà il suo amore per la scrittura lo spinge oltre. E’ affascinato dal concetto di comunicazione: ha accumulato esperienze radiofoniche e televisive in ambito locale.