L'ombra della promozione

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

Tutto iniziò da quella frase: “Importanti clienti hanno trasferito le posizioni alla concorrenza”.
Promozione sfumata.
Il suo proverbiale riserbo divenne cupa diffidenza, infine odio. Vampate di rancore salivano impetuose come onde anomale, sfociando nell’impulso irrefrenabile di sfasciare ogni cosa. Inveiva contro tutti. Non si rese conto che in quei momenti il suo fiato si trasformava in una nebbiolina fredda e malaticcia che per qualche attimo svolazzava nell’aria, infine veniva come risucchiata nei tanti buchi e segni sulle pareti dell’ufficio, martoriate dagli oggetti scagliati con inaudita violenza. Nella sua mente erano i corpi dei clienti e dei colleghi che si sfracellavano contro il muro; si divertiva nell’immaginare il mucchio di carne, ossa e sangue e rideva sguaiatamente mentre pensava di prendere a calci le loro teste.

Dopo l’ennesimo scatto d’ira si abbandonò esausto sulla poltrona, come se lentamente si dissanguasse, la mente affollata da orribili immagini. Percepiva un brusio, lontano e minaccioso, un suono ovattato simile al digrignare dei denti di un mostro in agguato.
Con un rumore agghiacciante la porta dell’ufficio si chiuse come sospinta da un uragano.
Dalle pareti, come ubbidendo ad un segnale invisibile, uscì, con un soffio di morte, un fumo nero che si ammassò sopra di lui, avvitandosi e vorticando fino ad assumere la forma di un uccello con ali gigantesche che lo avvilupparono completamente. Non vide mai più nessun colore e l’ultimo suono che ascoltò fu lo scricchiolare del suo corpo avvolto dalle ali nere che lentamente, ma con forza sovrumana, spezzavano le ossa fino a ridurlo in poltiglia sanguinolenta.

Andrea Cavallini