Il buio

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

Ce n’erano uno o due affascinati dalla morte, agli altri interessavano solo il whisky nel bagagliaio e le ragazze sul sedile posteriore.
- Basta casino! - disse Toni, spegnendo l'auto.
Non lo ascoltarono.
Paco e Gianni, schiacciati sul sedile del passeggero, discutevano di vampiri e licantropi; Dario beveva, e palpeggiava Sara.
Mary gli sedeva accanto, imbronciata.
- I vampiri - disse Paco accendendosi una sigaretta, - sono più forti. Poi chiuse gli occhi e sorrise.
Aveva una faccia lunga e i tratti duri, come se Dio glieli avesse scolpiti con l’ascia.
- Sbagli - ribadì Gianni, - in guerra, vincerebbero i lupi.
La voce di Dario risuonò perentoria: - Basta cretinate! Le ragazze dicono che siamo troppo fifoni per entrare.
Paco aprì subito la porta. Gianni guardò Toni.
- E andiamo, dài - mormorò questi, riluttante.

Qualche minuto dopo si lasciavano cadere oltre il cancello del cimitero.
C’era silenzio. Profumo di terra.
Lontani, dei cipressi vegliavano.
Le tombe degli ebrei, basse.
Più in là, enormi parallelepipedi marmorei, sepolcri di famiglia.

 

I cinque viali si univano presso una chiesa a pianta ottagonale. Silenzio. Vento.
- Qui! - bisbigliò Dario.
I capelli rossi gli sferzarono le spalle, velando il logo della rock-band sulla maglietta.
I ragazzi lo raggiunsero davanti all’ingresso di una cripta, una lunga e bassa piramide di vetro, spruzzata d’aghi di pino. E di terra bagnata.
Dario raggiunse la maniglia che l’apriva e tirò con forza.

 

- Ma siete fuori? - Toni agitava le braccia, cercando di fermarli.
Eppure scendevano, Dario in testa. C’era un effluvio sottile; fiori, polvere.
Buio.
E... un leggero raschiare, là dove non avrebbe dovuto.
I cervelli lo collocarono nello spazio; i cuori battevano svelti.

 

Nell’attimo in cui tutti, perfino Dario, compresero di trovarsi, non in una cripta vuota, ma in un luogo riempito dal buio, ecco lieve, ancora il raschiare.

Marcello Nicolini

Marcello, nato l'8 Dicembre del 1976 a Palermo, comincia a scrivere quattordici anni fa. Ha scritto molti racconti brevi di generi differenti: western, fantascienza, narrativa generale e una novella che affonda le sue radici nel genere sword&sorcery. Ha scritto, inoltre, un romanzo storico e un secondo di narrativa generale. Attualmente, collabora con la rivista horror "La Zona Morta". Vive a Monza e viaggia molto, cercando nuove ispirazioni per i suoi testi.