Le scarpine rosa

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8 e Vincitore del Premio Zombi

Il primo giorno di scuola, Matteo notò subito la bambina ma non disse niente. L'ambiente era nuovo e si sentiva spaesato, come tutti gli altri bimbi.
Il secondo giorno chiese al suo amichetto Fabio come mai la bambina fosse ancora dietro la lavagna e questi gli diede un pugno, Gianluca disse che non c'era nessuna bambina e Annalisa gli diede del ritardato.
Il terzo giorno ridevano di lui ma la bambina era sempre là. Vedeva chiaramente le gambe bianche con le scarpine rosa spuntare da sotto la lavagna. Aveva paura e non voleva più andare a scuola.
Il quarto giorno la maestra lo chiamò per scrivere l'alfabeto alla lavagna.
"Non ci vengo. Mi fa paura la bambina" disse con le lacrime agli occhi.
"Quale bambina?" chiese la maestra e il bambino indicò la lavagna. Indicò le gambette sottili. Indicò le scarpine rosa.

"Matteo, se non vieni alla lavagna, finisci dietro la lavagna per punizione". La classe ridacchiava sottovoce.
"Non ci vengo. Voglio la mia mamma" frignò. Un boato di ilarità si scatenò nell'aula.
La maestra si spazientì. "Silenzio!" gridò alla classe. "Matteo, dietro la lavagna. Subito!"
"Ma io..."
"Niente ma! Fila!" ordinò la donna a voce alta e Matteo si alzò dal banco e si avvicinò cauto alla lavagna. Vide i piedini muoversi verso di lui. Era terrorizzato ma non poteva più disubbidire alla maestra, lo avrebbero preso in giro per sempre. Trovò il coraggio e fece un passo dietro la lavagna.
Nessuno seppe mai cosa Matteo vide. Ai carabinieri i bambini dissero che fece un urlo fortissimo, che scappò dalla classe come un fulmine. La maestra disse che gli corse dietro e lo vide rotolare dalle scale. Ah sì, poco prima di scappare aveva parlato di una bambina. E aveva indicato la lavagna.

Andrea Costantini