Ti ammazzo

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2009 - edizione 8

Lo ha scritto in un sms. Ti ammazzo, io non ho nulla da perdere.
Sento il sangue che mi sale verso la testa, il mio cranio e le mie tempie sono accarezzate da qualcosa di caldo, il mio cuore ha un battito estremo.
Calmati, cuore.
Chi è che ci dice questo?
Aspettiamolo.
Mi stendo sul letto al buio. Nuda. Come lui mi desidera. Lo conosco. So chi è, ma anche chi sono io. Aspetto.
Mi voglio divertire.
Sento la porta che si apre. Entra, e mi vede. Misero... ammira il mio corpo. Dov'è la sua furia? Si inginocchia, inizia a piangere fra le mie gambe. Gli carezzo la testa, con le mie morbide dita... ma le mie unghie si allungano, le carezze diventano graffi, la sua pelle si apre, ed ho voglia solo di scavare... solchi profondi si disegnano sul suo corpo.

Urla, ma che piacere, sì, l'assassino, poggia la sua mano sulla mia gamba, ma dalla mia pelle escono tentacoli, che lo frustano. Urla, bruciano i miei tocchi sulla sua pelle, allora andiamo fino in fondo: i tentacoli si trasformano in fiamme... il suo corpo brucia. Ma guardati... metto uno specchio davanti al suo volto. Ora guarda le fiamme, la sua carne brucia, vedo la sua bocca aperta, poi solo cenere... Adesso, mi devo pulire da questa schifezza che mi è rimasta addosso. Non vorrei sporcare il pavimento. Ho messo un asciugamano sotto il cuscino, per raccogliere la cenere e poi andare a lavarmi. Lo prendo, ma nell'attimo che è trascorso, è sparita la cenere... Si è ricomposta la testa del maledetto di cui credevo di essermi liberata per sempre... mi guarda con l'espressione più folle che abbia mai visto in tutta la mia vita. I miei capelli diventano tutti bianchi. Il mio cuore cessa di battere.

Vincenza Giubilei