L'ombra

Era una sera come tante. Sara stava rientrando a casa. Non era poi molto tardi, il buio era ancora macchiato dai colori del tramonto. Poca gente in giro e negozi già chiusi. E poi quei passi... leggeri e veloci dietro di lei. Poteva udirli chiaramente eppure ogni volta che si voltava il rumore di quei passi cessava. Pensò ad uno scherzo della propria immaginazione. Ciò nonostante aveva paura. Guardò alle sue spalle ancora una volta. Non c’era nessuno, soltanto un’ombra, pochi metri dietro di lei. Il cuore le scoppiava nel petto. Forse avrebbe dovuto correre più veloce che poteva, ma con ogni probabilità quell’ombra l’avrebbe raggiunta. Forse poteva provare a gridare e a chiedere aiuto, ma difficilmente qualcuno l’avrebbe aiutata.
Tutti hanno paura delle ombre.

Rimase lì immobile, attraversata da mille pensieri, incapace di reagire alla propria paura. L’ombra divenne più grande, ora la sovrastava completamente. Sara chiuse gli occhi per qualche istante, poi li riaprì sperando che l’ombra fosse scomparsa. No, quell’ombra mostruosa era ancora lì... più cupa e più densa di prima. Sembrava che si nutrisse della sua paura. Decise di lasciarsi avvolgere da quell’ombra scura, perché sentiva che essa faceva in qualche modo parte di lei. Forse erano la stessa cosa, lei e l’ombra sconosciuta. In qualche modo si appartenevano. All’improvviso Sara provò uno strano stordimento, le forze di colpo l’abbandonarono. Il passante che la trovò priva di sensi la soccorse con gentilezza e la ragazza si riprese subito. Dell’ombra non c’era più nessuna traccia. Ma Sara sapeva che quell’ombra era entrata dentro di lei.

Francesca Panzacchi