La maschera del terrore

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2008 - edizione 7

Il terrore... 300 parole per descriverlo… era il tema che il prof. Steve Jekyll, docente del corso di letteratura gotica, aveva assegnato ai suoi studenti.
Era mezzanotte, i fulmini illuminavano il cielo e i tuoni urlavano il loro disappunto. Andy si sedette alla scrivania, prese un foglio, una penna e iniziò a scrivere il titolo; dopo le prime due lettere la mano destra iniziò a sudare copiosamente e un crampo improvviso gli impedì di proseguire. Una folata di vento gelido gli schiaffeggiò il viso e lo fece trasalire. Si alzò come colto da uno spasmo e si guardò intorno, tutto era silenzio, la porta e la finestra erano chiuse e lui era solo nella stanza. Si risedette e riprese la penna, fu un attimo e l’urlo che emise squarciò la notte: si guardò la mano, la carne ustionata sembrava ribollire sotto i suoi occhi e il dolore intenso gli pervase il corpo. Corse alla porta cercando invano di aprirla, ma era chiusa a chiave; l’ansia e lo sgomento si impadronirono di lui.

Si voltò verso la finestra e quando fece per raggiungerla la stanza piombò nell’oscurità, qualcosa o qualcuno lo fece inciampare e cadere sul pavimento. Cercò di rialzarsi, ma le membra non rispondevano, voleva urlare, ma non emise alcun suono, intorno a lui un silenzio glaciale e un’oscurità dirompente lo stavano accogliendo nella loro sinistra dimora. Un flash improvviso colse la sua espressione quasi demoniaca: gli occhi spiritati, i capelli divenuti completamente bianchi, il volto cadaverico e la bocca aperta e paralizzata, simile all’urlo che Munch aveva mirabilmente dipinto.
In piedi davanti a lui con l’ultimo modello Mikon stava Carl Hyde, lo studente modello, che ancora una volta avrebbe presentato il lavoro migliore, aveva indiscutibilmente raccolto il materiale perfetto per le 300 parole con cui avrebbe descritto il terrore.

Daniela Donzelli

Professione: docente di lingua inglese. Passioni: scrittura, lettura, cinema.