Il conte Voronov

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Un urlo agghiacciante perforò il silenzio. La vittima era appesa per le gambe a due anelli affissi alla volta di pietra. Il carnefice estrasse il ferro rovente dal braciere e, al cenno dell’uomo seduto nell’ombra, lo affondò ancora una volta in quelle carni straziate. La vittima lanciò un urlo rauco.
L’odore acre di carne bruciata e la vista di quel corpo ormai ridotto a un ammasso informe estasiò talmente il conte Voronov che ebbe un’erezione improvvisa ed eiaculò. Poi si alzò e si avvicinò alla vittima osservando con cura il punto prescelto. Le fiamme lugubri di una torcia baluginavano sui lineamenti stravolti, sulle piaghe, sul collo intatto. Lo azzannò alla gola. Il moribondo rantolò un’ultima volta e lentamente abbandonò la vita, mentre un fiotto di sangue colava dal collo squarciato. Il conte bevve lento, avido, solenne. Quindi affettò alcuni brandelli di carne e li divorò. Il carnefice, ritratto in un angolo, vomitava.
Al canto del gallo, Voronov ordinò di spegnere la torcia e sparì.
Al mattino Didier Vronel, funzionario alle poste centrali di Lione, di anni 54, dall’aspetto mite, coniugato con Françoise di anni 48, impiegata municipale, si svegliò nel suo letto. La moglie gli porgeva il solito caffè, lo trovò riposato e persino ringiovanito. Vronel sorrise e i denti balenarono per un istante tra le labbra.
Biologicamente ora aveva 20 anni.
Avrebbe convissuto ancora per molto tempo con la moglie, l’avrebbe un giorno seppellita versando qualche lacrima; avrebbe poi cambiato città, identità e avrebbe magari sposato un’altra donna, finché ai primi segni di cedimento fisico l’impulso irresistibile non fosse di nuovo sopraggiunto. Si sarebbe allora catapultato in un tempo lontano, nelle segrete dell’antico castello dei Voronov, in quella dimensione di puro orrore dove una vittima pronta al sacrificio penzolava in attesa che il conte potesse perpetuare se stesso.

Marco Belocchi

Più volte finalista a concorsi di poesia e narrativa (Casentino VI e IV class.; Studio 12; I giochi della notte; Issimo, Scrivere Oltrepensiero III class.; M.Yourcenar; Città di Castellana Grotte "V.Sabbatelli" IX class.; Pensieri d'inchiostro II class.; ACSI - Delitto d'autore II class.), è presente anche in diverse antologie tra cui: Poeti e scrittori contemporanei allo specchio (Helicon, Arezzo 1998); Via agra (GiulioPerrone ed., Roma 2007); Vita è quest'avventura (Pagine, Roma 2007); Pensieri d'inchiostro (GiulioPerrone ed., Roma 2007). Ha messo in scena alcuni suoi drammi tra cui: Eleonora D., 1992-2003; La regina della notte, 1993; Saulo di Tarso, 2004. Ha infine collaborato ad alcune sceneggiature.