Il mio vuoto

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Non c’è verso di prendere sonno stanotte. Il letto mi respinge e le lenzuola sono madide di sudore. Forse un impercettibile rumore catturato dal silenzio di una casa troppo grande si amplifica e rimbalza nella mente, o chissà echeggia in una delle stanze, ben otto, che si affacciano sul corridoio. Mi alzo, stremato, con un sapore metallico in bocca. Tra la lingua e i denti cola la densità del piombo, o piuttosto del ferro, no, è sangue. Quel rumore, ancora una volta, appena più percettibile proviene dalla cucina. Accendo la luce che di colpo brilla sopra il tavolo di marmo. Ogni cosa intorno a me emana la sua materiale consistenza, la credenza e i suoi specchietti, il lavandino e il secchio d’alluminio, il frigorifero di lacca bianco crema, la macchina del gas smaltata con le sue griglie da pulire. Barcollo.

Le sedie impagliate, una di fronte all’altra si fronteggiano, una lancia un piccolo ammiccamento. Mi siedo e il rumore ritorna, simile a quello di prima, ora non ho più dubbi: è quello di una sedia di paglia quando ci si siede su una sedia di paglia.
Un immaginario, gigantesco pettine dai denti affilati, setaccia la stanza, trasformando gli oggetti in mille stelle filanti. Ma sulla sedia che mi sta di fronte il grande pettine scorre senza interferenze, disegnando un vuoto agghiacciante che assume le mie forme. Un vento contrario aspira e mi sfila, mi bruciano gli occhi e la pelle si dilania tormentata da quel vento sinistro e mortale. Sono morto e non era previsto, il mio vuoto mi guarda e io non ci sono già più, riverso ai piedi del tavolo, ridicolo, in pigiama, con i capelli scomposti dalla lotta fra le lenzuola.
Lo spettro di me permane, rispettoso del suo compito veglierà fino alla rimozione del cadavere.

Maria Letizia Avato

Sono nata e vivo a Roma. Scrivo da quando ero adolescente, tuttavia solo negli ultimi anni ho ulteriormente incrementato tale mia passione cominciando a dedicarmi alla realizzazione di racconti che ho sottoposto all’attenzione di alcune case editrici nell’ambito di concorsi letterari di vario tipo. Alcuni dei racconti brevi da me scritti sono stati radunati sotto un’unica raccolta che ha per tema conduttore l’incontro. Titolo della raccolta stessa è appunto “Incontri”. Ho partecipato e vinto nel 2006, insieme ad altri autori, il concorso “Buia è la notte” con il racconto: “Così mi guardarono”, pubblicato dalla casa editrice Nonsoloparole. Ho partecipato e vinto anche quest’anno, insieme ad autori vari, il concorso “Le parole del desiderio” con il racconto: “Mauro e Milena” pubblicato dalla casa editrice “Nonsoloparole” e presentato a Torino nell’ambito della Fiera del Libro 2007. Ho partecipato e vinto, insieme ad autori vari, con un racconto intitolato: “La mia storia” un concorso indetto in occasione dall’8 Marzo, dalla casa editrice Giulio Perrone di Roma. Il racconto è stato anch’esso pubblicato in un’antologia dal titolo: “Via Agra”. Sono stata premiata con il terzo posto, nell’ambito del premio giornalistico/letterario Scrivere Oltrepensiero con il racconto intitolato “Anima Sola”, che è stato inserito nella rivista letteraria Prospektiva il cui numero di Giugno 2007 è stato dedicato per intero al concorso. Premiata il 20 Ottobre 2007 con il secondo posto al premio ACSI per i “Gialli d’autore” con il racconto scritto a quattro mani insieme a Marco Belocchi intitolato “La notte dell’Epifania”. Sono fra gli undici finalisti del concorso letterario Yourcenar (sezione prosa) il cui esito verrà reso noto entro il 2007. Mi sto attualmente dedicando alla stesura di un romanzo di sapore fantascientifico, ambientato nel 2037 e che spero di poter completare entro il 2007.