Il bivio

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

La ragazza che suonò alla porta di Lora non era del posto. Poteva avere 16 anni, forse 18.
“Posso esserle utile?” domandò Lora.
“Salve, mi chiamo Faith e sono ospite per le vacanze di mia zia, la sua vicina.”
Imbarazzata, aggiunse “Mia zia dice che lei conosce il futuro”.
Lora la fece accomodare.
“Cosa vuole sapere?”
“E’ un problema di poco conto” si giustificò Faith “lei sarà occupata con ben altro.”
“Non così tanto come crede” la rassicurò Lora.
“Devo scegliere il college, non so se iscrivermi a Jacksonville, dove abito, o se trasferirmi a Chicago.”
Lora serrò gli occhi e quasi subito tremò debolmente.
Vedeva tutto chiaramente. Come sempre, del resto.
Jacksonville, Chicago. Le due storie scorrevano parallele.
Amicizie, voti alti. Un amore in entrambe le vite.
Due matrimoni.
Quello col ragazzo conosciuto a Chicago felice, l’altro sbagliato, violento. Tra quattro anni Faith sarebbe morta per mano del marito al nono mese di gravidanza.
Lora si riscosse e incrociò uno sguardo fiducioso.
Stava per parlare ma un impulso la spinse a guardare ancora.
Dieci, quindici, venticinque anni.
Il corpo di Lora sussultava agonizzante. Doveva fermarsi, sua nonna era morta così, spingendosi troppo avanti per scrutare il futuro della nipote.
Con un potente sforzo di volontà si riscosse nuovamente.

Faith sembrava spaventata adesso.
Lora si sforzò di sorridere.
“Rimanga a Jacksonville è la scelta migliore.”
Un sorriso illuminò il volto della ragazza, un peso enorme l’aveva finalmente abbandonata.
Lora fu certa che avrebbe obbedito.
Che il bambino che a sedici anni avrebbe sterminato trentuno ragazzi non sarebbe nato.
Che il figlio concepito a Jacksonville e salvato con un intervento miracoloso sarebbe cresciuto coi nonni e divenuto un medico geniale.
Mentre Lora la guardava uscire andando incontro al futuro suo marito rincasò. “Dovresti farti pagare”, protestò.
“Preparo la cena” disse Lora.

Sara Pettarini

Mi chiamo Sara Pettarini e ho 31 anni. Sono un'avida lettrice, un'informatica e una mamma, non esattamente in quest'ordine.