Prelievo

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Da quando molti loro amici si erano ammalati di Aids, Fabio, Marco e Iary, avevano deciso di fare il prelievo una volta l’anno.
Se erano arrivati a tanto, la colpa era di tutti quei dannati tossici che popolavano la notte di Milano.

 

I tre sostavano all’ombra di un alto edificio illuminato dai neon. L’oscurità della metropoli durante il mese di gennaio, unita ai loro abiti scuri, li proteggeva da sguardi indiscreti.
Presto la loro preda sarebbe uscita.

 

Carlo e Riccardo misero in moto il furgoncino e attivarono il riscaldamento.
Si buttarono nel traffico di Milano chiacchierando e senza sospettare di essere seguiti da una Punto.

 

Fabio era stato sorteggiato per guidare, con grande sollievo per gli altri. Stare al volante significava dover riportare la refurtiva a casa.
Attesero un tratto di strada deserto, quindi Fabio abbassò i finestrini e Marco e Yari si lanciarono fuori sbattendo le ali e squittendo.

Carlo stava al volante del furgone che recava sulla fiancata lo stemma del Fleming e per poco non se la fece nei pantaloni quando su tutto il parabrezza si stese un manto nero.
Inchiodò di colpo, proprio mentre qualcosa alla sua sinistra faceva esplodere il finestrino e gli afferrava il collo. Riccardo cacciò un urlo nel vedere l’amico risucchiato fuori. Si slacciò la cintura, scese e iniziò a correre.

 

Iary aveva piantato i canini sul collo del conducente e guardava Marco piombare sul fuggitivo e trafiggerlo da parte a parte coi suoi artigli.
Intanto Fabio, con calma, prendeva dal retro del furgone i sacchetti di plastica gonfi di sangue e li caricava nel bagagliaio della Punto.

 

Osservò i suoi complici volare via e mischiarsi alle tenebre. Rimise in moto l’auto carica di plasma, felice di sapere che, una volta a casa, avrebbe brindato insieme a loro per un anno intero.

Crescizz