Succhianime

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2007 - edizione 6

Nasciamo diversi per morire comunque uguali; ma anche in questo caso ci sono delle eccezioni che conferman le regole.
Sono una degli ultimi immortali.
La mia casa è il mondo.
Le mie fantasie; i ricordi.
I primi risalgono ai tempi cupi, quando magia e paura erano tutt’uno.
Io donna sempre giovane; io succhianime! Aspiro l’ultimo rantolo di vita, l’ultimo esule fiato, che delinea il passaggio tra questa vita e l’altra... E con esso mi rigenero. Più il respiro risulta esser intenso, vigoroso, più mi rinvigorisco.
Ogni epoca uguale all’altra... tutto cambiar per non cambiar.
Ho trovato, dunque, espedienti piacevoli nell’arco della mie esistenza per non annoiarmi.

Non caccio più le mie prede (banale e assai retrò) ma gusto il momento di saziarmi creando nuovi sapori; come un gourmet gioca con le pietanze, io gioco con gli uomini; gli allevo, in incognito, per poi nutrirmi quando sono al massimo della loro carica, maturi a dovere.
Uomini come gusci, l’anima è il loro frutto.
Più il baccello è grande, più esponenzialmente eccessivo nelle sua natura, più la sua anima sarà dotata d’energia...
Io artefice dell’ascesa di Hitler; ero nelle sue stanza segrete alla sua morte... quel sapore amaro è rimasto a lungo nelle mie viscere.
Io nelle stanze vaticane ad assaporar la fragranza di miele d’un‘anima stanca...
Io alle Torri gemelle in attesa di fuoco e polvere... frizzanti sapori...
Ti va di giocare con me... sono la Morte... e ho fame...

Davide Bertato