Il regalo del mio migliore amico

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Fuori dalla finestra iniziò a piovere. Guardai il cielo, sconsolato. Non doveva piovere oggi. Non doveva proprio farlo. Avevo programmato una bella serata con i miei amici. Qualche minuto prima stavo osservando un tramonto rosso sangue sul mare che bagna la spiaggia della mia città. E ora aveva iniziato a scatenarsi un acquazzone come non ne avevo mai visti in vita mia.
Doveva essere una serata perfetta. Non è giusto! Sbuffai. Il telefono squillò. Sentii il richiamo di mia madre.
-Alan! C’è Mark al telefono!
Mark è il mio migliore amico. Praticamente lo conosco da una vita. Uscii dalla mia stanza e raggiunsi l’ingresso. Afferrai la cornetta del telefono e accostai l’auricolare all’orecchio.
-Ciao Alan. Hai guardato fuori?
-Sì. Cavolo! Ci speravo tanto in questa serata... volevo mostrare agli altri il tuo regalo.
-Ehi, non demoralizzarti. Possiamo aspettare la prossima occasione.

Già, la prossima occasione. Peccato che alla prossima occasione mancavano diversi giorni.
-Ok. Ci sentiamo. Ciao.
-Ciao, Alan.
Riattaccai.
-Novità?- chiese mia madre.
-La serata è rimandata.
Tornai in camera. Fottuto temporale! Proprio oggi mi dovevi capitare! Due minuti dopo mia madre mi chiamò.
-Alan, la cena è pronta!
Scesi in cucina. Mi trovai seduto davanti ad una bistecca. Iniziai a mangiarla con un certo ritmo. La mamma mi vide ed esclamò:
-Vedo che hai una gran fame.
Alzai lo sguardo su di lei.
-Hai ragione- confermai -Ho tanta fame.
Ad un tratto mi sembrò di sentire il temporale placarsi. Guardai il cielo fuori dalla finestra, con una sinistra luce negli occhi. Sì! Ah, Mark! Se tu potessi vedermi! Dai nuvolosi neri emerse una lucente luna piena. Guardai il mio piatto. Non mi andava. Non volevo l’antipasto, volevo il piatto forte. Tornai a fissare mia madre che mi guardò sorpresa. Uno strano sorriso apparve sul mio volto.
-Troppa fame...

Domenico Diviccaro