Lo scheletro nell'armadio

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Appena entrato in casa Carlo sentì un rumore provenire dalla stanza da letto.
Era un rumore ripetitivo: toc, toc, toc...
Corse in stanza e si accorse che il rumore veniva dalla cabina armadio. Toc, toc, toc.
“Finalmente sei arrivato”, pronunciò una voce da dentro l’armadio.
Carlo indietreggiò spaventato.
“Chi sei?”
“Sono il tuo scheletro nell’armadio”, rispose la voce.
“Bello scherzo. Esci di lì, chiunque tu sia”.
“Perché non entri tu piuttosto?”
“Chiamo la polizia” disse Carlo e fece per allontanarsi.
“Sì, e digli che hai uno scheletro nell’armadio che ti disturba. Sai le risate.”
Carlo tornò nella stanza.
“Va bene, cosa vuoi da me?”
“Voglio che apri l’armadio e mi affronti a viso aperto.”
“E perché dovrei?”
“Perché solo così ti libererai di me”.
“Ho capito. Per me puoi stare lì finché non diventi polvere”, si girò e andò in soggiorno.

Quella notte Carlo non dormì. Dall’armadio proveniva il rumore: toc, toc, toc.
Provò a cambiare stanza. Mise i tappi nelle orecchie ma nulla, il rumore era troppo insistente. Doveva fare qualcosa.
Si mise davanti all’armadio e d’improvviso il rumore cessò.
“Basta, lasciami dormire!” disse.
“E tu abbi il coraggio di affrontare il tuo scheletro nell’armadio”.
“Va bene. Se è questo che vuoi”.
Andò in cucina, prese il coltello più grosso che aveva e tornò davanti all’armadio. Lentamente iniziò ad aprire un’anta e quel che vide lo lasciò di stucco.
Lo scheletro c’era, era vero, lo poteva vedere chiaramente come sospeso all’interno della cabina.
Richiuse immediatamente e scappò urlando.

 

Quando i vicini chiamarono la polizia, dissero che un pazzo correva per strada con un grosso coltello in mano gridando frasi senza senso. La polizia lo arrestò e poco tempo dopo venne rinchiuso in un istituto di igiene mentale.
Carlo, di fianco al suo letto, non volle più avere un armadio.

Andrea Capsoni

Non sono uno scrittore e, fino ad ora, non ho mai scritto nulla se non qualche lettera romantica da fidanzato... Ho 33 anni e lavoro come impiegato. Ho partecipato recentemente ad un concorso alle Librerie Feltrinelli per il resto posso solo dire di essere un buon lettore. Leggo di tutto un po’, senza distinzioni di genere o firma.