Niente

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Jeff era andato. Una delle creature gli aveva staccato la testa dal collo prima che Frank potesse intervenire. Lui aveva raggiunto un gruppo di rocce e con un fucile resisteva da ore, deciso a portare via con sé quanti più di quei ciucciasangue gli fosse stato possibile, quando era arrivata quella carovana d’adoratori del dio Gesù.
Si diceva che gli adepti di quella setta potessero uccidere le creature con la semplice imposizione di croci di legno, ma Frank scoprì che era solo metà della verità, perché le croci erano legate alle canne di fucili Remington, ed erano i calibro dodici a fare tutto il lavoro.
In breve era tutto finito.
“Vieni fuori dal tuo buco, ragazzo, non c’è più pericolo”, gli gridò da lontano un vecchio vestito di nero.
Frank non si mosse.
“Figliolo, abbiamo delle donne con noi, e saremmo lieti di dividerle con te, da buoni cristiani”. Il vecchio sorrise e mostrò una chiostra di denti limati fino a renderli appuntiti.
“Sto bene dove sono”, rispose Frank.

“Come preferisci -fece l’altro- Possiamo almeno officiare un rito funebre per il suo amico?”.
Frank non rispose.
Dissero messa, e quando il vecchio proclamò: “E come ci ha insegnato Gesù, prendete e mangiate fratelli, prendete e bevete…”, s’avventarono sul corpo di Jeff e lo dilaniarono.
Gli adoratori di Gesù erano cannibali, e quella notte sarebbero venuti a prenderlo, era certo.
“E come per Isaia, vi dico che anche le mie labbra sono state purificate dal Signore col fuoco...”, continuava a farneticare il vecchio.
Frank chiuse gli occhi e rivide lui e Jeff che andavano alla cantina a bere mescal, e poi salivano dalle señoritas al piano di sopra.
“Cosa stai aspettando?”, gli domandava Jeff con al braccio una ragazza.
“Niente”, rispose Frank, poi armò il fucile e prese la mira.

Federica Raimondi

Sono una scrittrice dilettante e vi seguo da tempo con molto affetto.