Dimenticato

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Marco Stefanelli, studente di giurisprudenza, voleva recuperare il libro per l’esame, dopodichè schizzare a casa, dove lo aspettava la cena in compagnia dei suoi genitori.
“Diritto dell’informazione, Diritto giuridico, Diritto romano, eccolo qua!”
Afferrando il libro, alzò lo sguardo, quando un altro titolo colpì la sua attenzione.
“Di come Marco Stefanelli venne dimenticato”
Si fermò, appoggiando l’agognato libro su un banchetto vicino, e scrutò meglio il volume sulla libreria.
Incredulo, lo afferrò, ma ritrasse subito la mano, guardandosi intorno: forse alcuni suoi compagni gli giocavano uno scherzo. In giro però non c’era nessuno che conoscesse...
Inspirò forte ed afferrò il libro. Ne guardò per un attimo l’anonima copertina blu, e le dorate parole in rilievo.
Alzò la copertina. Vi era scritta la cronaca della sua nascita, con una dovizia di particolari tale che sembrava fosse stata scritta da sua madre in sala parto.
Sempre più incredulo voltò le pagine... c’era tutto. Il ginocchio sbucciato a tre anni, il Power Ranger a nove, perfino la sua prima cotta a dodici.
Le ginocchia iniziarono a vacillargli, e la fronte si imperlò di sudore. Qualcuno lo aveva osservato per tutta la vita, da molto vicino... chi lo aveva scritto? E perché era nella biblioteca di giurisprudenza?

Continuò a sfogliare le pagine del libro: lo sgomento provato davanti all’attentato dell’11 settembre, l’ansia per le combattute elezioni dell’estate precedente... era arrivato al punto in cui si descriveva l’entrata in biblioteca.
Lì terminava la pagina.
Ingoiò con forza, mentre la respirazione si faceva sempre più veloce. Girò la pagina.
Rosanna Stefanelli guardò seccata l’orologio... ormai i tortellini ormai erano già pronti da un po’ e iniziavano a raffreddarsi nella pentola. Poi, con sua stessa sorpresa, si chiese chi o cosa stesse aspettando. Con uno sbuffò riempì i due piatti e servì in tavola.

Andrea Marchini