Manoscritto in lettura

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

E' un sapore strano, secco, polveroso, impasta la bocca, che però è asciutta.
Forse è un sapore amaro, ma potrebbe anche essere acido: è un sapore grigio, che non le lascia aprire la bocca, non lascia entrare aria. La soffoca ma non arriva alla gola.
La stanza ha tremato e Lea, immobile, ha paura.
Si guarda in giro ma tutto è tranquillo: forse si è solo addormentata. Quel lavoretto come lettrice per la casa editrice le porta via le ore migliori della notte, ma quei soldi le servono.
Torna ad accoccolarsi sul divano, con quel nuovo manoscritto! Strano: ne ha già lette alcune pagine ma non ne ricorda una sola parola.
Le parole! Le parole diventano fosforescenti, un giallo acido bollente, e dalle pagine, strisciando, passano alle mani, entrano nel suo corpo, seguono la rete di vene e capillari: artigliano le mani, le braccia... due respiri affannosi e il terrore arriva al cuore, lo sente pulsare, enorme!

Lea non riesce neanche ad urlare, corre in bagno, vomita quel colore giallo, o forse è solo il panino di poco prima... apre l’acqua nella doccia, tiepida e invitante!
Viscida e verde, odore di stagni puzzolenti, vermi e alghe marce la ricoprono, la pelle si stacca, a brandelli, e finisce nello scarico assieme a capelli e insetti mostruosi, sangue...
Occhi terrorizzati la fissano dallo specchio: sono i suoi! Esce dalla doccia, sconvolta.
Ancora una volta intorno a lei è tutto a posto. Normale.
Tempo due minuti e, ancora umidiccia e frastornata, torna al manoscritto, attratta come da una calamita.
Lo apre con un misto di terrore e di curiosità, attenta a non leggerne una sola parola e arriva velocemente all’ultima pagina.
Poche righe, una calligrafia infantile, innocua e allo stesso tempo minacciosa.
“Ricorda: i manoscritti vanno letti per intero... altrimenti si vendicano”.

Susanna Boccalari

Nata a Pavia il 22.1.1957, completo gli studi di Ragioneria, mi sposo ed entro in Banca, dove attualmente lavoro. Una figlia, ormai grande. Per lavoro scrivo tantissimo, ma è tutta roba tecnica che pochi leggono e tutti criticano. Da un paio d'anni - dopo decenni di sola lettura - provo a scrivere. Mi piace il giallo, ma a volte ne vengono fuori cose divertenti e ironiche, che condivido con amici e colleghi. A parte qualcosina su un paio di siti, non ho ancora pubblicato nulla. Forse perchè ancora non ho inviato nulla alle case editrici? Mah!