E' tempo di bilanci

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Le file del piccolo esercito assediante si erano ingrossate nel corso della notte. Il ragazzo osservava quei maledetti deambulanti ammassarsi attorno alla sua casa da ore; il gruppo sembrava guidato da una donna, mezza nuda e dal volto devastato dai morsi.
Un tempo era bella, pensò.
Si allontanò dalla finestra e prese a parlare.
“Non ho mai avuto amici” disse. “Colpa mia, intendiamoci. Sono diverso dalla maggioranza. Avevo una ragazza, capisci? La classica fidanzatina da liceo. Dio, sono passati secoli. Una creatura noiosa, ad ogni modo. Tutta la bumba del mondo non sarebbe bastata a farla sembrare interessante. Non soffro di diarrea verbale quando qualcuno cerca di spiegarmi le regole del bridge, mi spiego? Così una sera le ho dato un pugno. Le ho spaccato il naso, credo. Io...” si interruppe. Qualcosa si era schiantato al piano di sotto.

“Bestie fottute. Mi ci erano volute ore per barricare quella porta. Comunque” riprese “faccio cose cattive senza provare il minimo rimorso. Intendiamoci, in tempi normali non avrei fatto quello che ho fatto ieri. Ma - ehi!- questi non sono tempi normali. Cerca di capirmi. Sono barricato in casa da due mesi. Ed all’improvviso arriva questa donna. Questa bella donna. Disperata. Chiede protezione.”
Si interruppe.
“Si chiamava Sara. Non so altro. Io... era un prurito troppo forte per non grattarselo. Le ho fatto delle cose. Le ho fatto delle cose per tutto il pomeriggio. Poi ho aperto quella finestra e l’ho buttata di sotto. Ho osservato quelle bestie sbranarla. Ed ora...”
Si bloccò di nuovo. I tonfi alla porta erano iniziati. Distolse lo sguardo dallo specchio ed osservò la massa di deambulanti che arrivava per finirlo.
“Ed ora che ne faccio di te” mormorò, ma era una domanda senza senso e lui lo sapeva.
Sara era tornata.

Massimo Toniato