5 corpi per la bestia

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

“Szock-Szock” quella mano pelosa menava fendenti. Era lì, potevo vederla infierire, era il male. “Lasciali stare. Prendi me, pezzo di merda!”
Stava sterminando la mia famiglia.
La lama era seghettata, aveva preso il mio coltello da caccia con cui sgozzavo le lepri dopo averle ferite.
Quando infierì su mia figlia, la mezzana, vidi il sangue vivo schizzarmi sulle palpebre.
“Papà... papà!!!” esalò nell’ultimo atroce anelito di vita.
Addio amore mio!!!
“Slegami e battiti, se sei un uomo.”
Grugnò come un cinghiale!
Perché si accaniva su di loro? Vedevo i suoi schifosi peli cadere sulle membra morenti dei miei cari.
Dopo averli feriti con i denti sbranava e spolpava le mie creature indifese. Mi aveva bloccato, forse iniettato qualcosa. Paralizzato. Non potevo reagire.
Johnny, l’ultimo dei miei figli, piangeva disperato mentre la gelida lama si riscaldava con le sue lacrime.
Mia moglie rantolava, soffocata nel sangue: “Bestia! Prendi me, prendi me!!!”

“Papà... aiuto!!!” udii.
Riuscii a muovere lo sguardo, vidi soltanto gli occhi del bimbo entrare nel cervello spinti dalla lama. La mia alcova era impregnata di liquidi vitali, l’aria profumava di anime innocenti e puzzava di morte. Lasciò cadere il coltello; con le nude mani soffocò mia moglie moribonda. Ora era su di me, riuscii a voltarmi, impattai un riflettente. Vidi gli occhi di un uomo nel corpo di una bestia e 5 corpi vuoti.
Udii delle voci “Dottore... Dottore, cosa sono state quelle urla?”
Riguardai nello specchio. Lui non era più lì. Dove era fuggita quella bestia? Riuscii finalmente a muovermi, mi gettai disperato tra i corpi, dannai il creato! La serva entrò: la sentii urlare.
“Chi è stato Jenny, chi è entrato?” urlai sporcandole la camicetta.
“Un suo amico, sembrava un mostro ma aveva le sue chiavi. Diceva di volersi sdebitare!”
“Che amico???” chiesi.
“Diceva di chiamarsi... Hide!”

Luca Guardabascio