Lucy nella notte buia

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

Lo zombi si avvicinava lento, la bambina lo fissava e scopriva ogni secondo un nuovo e disgustoso particolare, ma non riusciva a muoversi o a distogliere lo sguardo. Distingueva brandelli di carne e stoffa impigliati nella dentatura disordinata di quel mostro. Quei denti gialli, alcuni marcescenti, conservavano nei loro interstizi quanto rimaneva dello sceriffo.
I loro nasi, uno piccolo, rosa e all'insù e l'altro solo pelle poggiata sulle ossa, erano ad un metro di distanza, il respiro di Lucy era fermo, sapeva di dover fare qualcosa, lo voleva con tutta se stessa, ma non per questo ci riusciva.
Buio.
Un grido liberatorio emerse dalla gola della bambina.
"Tesoro non devi vedere la tv la notte, poi finisce che non dormi...", disse il padre un attimo dopo aver spento il televisore.
"Ma papaaaaaaaaaaaaaà...", la protesta fiacca, denunciò chiaramente che non le dispiaceva troppo essere sottratta all'ipnotica immagine del morto vivente.
"A nanna principessina".
Negli occhi della piccola rimasero fissati quei denti così vecchi e così pericolosi, portatori di morte o capaci di trasformarti nel peggiore dei mostri.

La sua parte razionale battagliava con la paura: quello era solo un film lo sapeva benissimo anche una bambina di otto anni come lei, quei mostri nella realtà non esistono, non possono esistere e non si deve avere paura delle cose che non esistono.
Ma ogni colpo che la razionalità infieriva alla paura sembrava invece rafforzarla, fino al punto che cercare un rifugio sicuro nel letto di mamma e papà non le sembrò tanto disonorevole. Scalza saltò giù dal letto e senza mai voltarsi corse dai genitori, spalancò la porta ed i mutevoli colori dello schermo televisivo illuminarono, per i suoi occhi, suo padre, quello che era stato suo padre, intento a cibarsi della sua mamma.
Altri zombi intanto si accalcavano fuori dalla finestra.

Osvaldo Cavagnero

Nato a Taranto nell'ormai lontano 1976, Osvaldo Cavagnero ha gironzolato per la sua mente in tutti questi anni, uscendone di tanto in tanto per sostenere qualche esame di Economia Aziendale. Nel resto delle ore si divide tra la sua fidanzata, il cane e letture e scrittura dei generi più svariati: da King a Covatta passando per Bloch.