L'ultimo volo della Fenice

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2006 - edizione 5

La Fenice era la prima astronave a lasciare la superficie planetaria dalla fine della guerra mondiale. C'era voluto più di un secolo per unificare l'umanità e per ricostruire le infrastrutture tecnologiche, ma adesso era tempo di tornare "a riveder le stelle". Il Governo aveva scelto come simbolico obiettivo la riattivazione di una base spaziale il cui equipaggio era stato crudelmente abbandonato in orbita durante l’ultimo catastrofico conflitto...

 

A sette minuti dal lancio il razzo si affiancò con precisione al portello d'attracco dell'antico satellite. Seguendo il programma i tre astronauti azionarono il meccanismo di apertura manuale: il portello ruotò lentamente, lasciando penetrare nel modulo di comando un piccolo turbine polveroso, segno inequivocabile della presenza di un'atmosfera. Oltre la soglia, il tunnel d'accesso si perdeva nel buio. Inquieto, l'equipaggio della Fenice attivò le torce elettriche per inoltrarsi nell'oscuro dedalo dalle pareti coperte di una spessa muffa.
Lontani, si percepivano echi sonori.

 

-Dilatazione termica... Non possono esserci superstiti!
-Sappiamo che avevano limitate scorte alimentari e di ossigeno... Però erano ottimi scienziati, avevano energia solare in abbondanza e un'intera banca genetica a disposizione... La tecnologia idroponica avrebbe potuto permettergli di sopravvivere e forse di riprodursi...
-Adesso basta! Non tollero che delle suggestioni ci facciano dimenticare di essere professionisti: un secolo di radiazioni dure, atmosfera avvelenata e poche razioni di cibo sintetico non consentono la sopravvivenza di nessun essere umano!

 

Per la colonia di Sopramondo, patogeno virus geneticamente creato, quello era un gran giorno: l'antica profezia codificata nel loro RNA si era avverata! Si attivò l’istinto a infettare, a nutrirsi con le carni degli organismi ospiti, a riprodursi. L'arca predestinata li avrebbe trasportati giù, verso il reame da conquistare. E verso la vendetta.

 

La Fenice, programmata per un rientro automatico in caso di incidente all'equipaggio, concluse il suo ultimo volo con un atterraggio perfetto.

Giancarlo Manfredi