Senza titolo

- Mi raccomando Marco segui le regole non fare come il solito di testa tua. Ci devono essere mostri. Puoi scegliere tra vampiri, licantropi, fantasmi... non serial killer... inserisci un po’ di schifezze, dai un taglio angosciante...

 

Marco seduto davanti al computer guarda il monitor con un’espressione vuota. Il suo editore gli ha chiesto un racconto horror e non ha ancora un’idea.
Ciò che lo blocca è la definizione di orrore. Per Marco l’orrore non si trova nei racconti del brivido, ma nella vita di tutti i giorni. Lo vede stampato sulla faccia dei suoi condomini, quando li incontra nell’androne delle scale, o quando sbircia le facce ferme ai semafori.
Altri morti viventi camminano per le strade della sua città.
L’orrore si è imborghesito, ha cambiato il nome e adesso si chiama indifferenza.
La mano comincia a muoversi sulla tastiera.

GLI INDIFFERENTI
Carlo De Benedetti abita al 34 di Via Birago, e ieri sera ha ucciso il cane dei suoi vicini con un forcone. La polizia non è stata chiamata nessuna indagine avviata. Il cane è stato seppellito nel giardino vicino alle dalie.
Beatrice Calvi abita al 233 di Viale Terza Armata, e due notti fa ha avvelenato il suo gatto. Nessuno lo sa.
Giovanni Terzotti abita al 22 di Corso Vittorio Emanuele e ieri ha tirato un sasso ad un suo compagno di scuola. La maestra ha chiamato i genitori e gli ha proibito la ricreazione per tre giorni.
Karen ha lasciato il suo bambino dentro un cassonetto, è morto di freddo. Nessuno lo ha sentito piangere.
Catia Collina ha 23 anni, è in cura dallo psicologo perché da un mese fa brutti sogni. Si sveglia piangendo e non ricorda mai cosa sogna. Il dottore sa, qual è l’incubo di Catia, ma tace. I genitori di Catia soffrono perché hanno una figlia come Catia e non vogliono si sappia che va da uno psicologo.
Un mese fa Catia camminava per strada, un uomo con un cappotto pesante le è passato accanto, dopo qualche secondo ha sentito un tonfo. Si chiamava Pietro Giordani aveva 56 anni e sua moglie era malata di cancro.
Da allora Catia sogna il signor De Benedetti che taglia l’erba mentre Kiro abbaia a Fufi il gatto della signora Beatrice; sogna bambini che ridono e giocano insieme; sogna di vivere in un mondo in cui le persone conoscono il suo nome; un mondo in cui lei sa correre all’indietro e cambiare le cose, ma poi si sveglia, e ricorda di non essersi neanche girata quando ha sentito quel tonfo dietro di lei.

Cristina