Nel futuro

Cosa ho fatto?
Cosa?
Me lo sono chiesto mentre mi alzavo da terra, mentre studiavo le mani sporche di sangue e la veste lacera, mentre mi toglievo i capelli dal volto. Che io sia dannata, avrei voluto gridare, che gli dei mi distruggano senza pietà...
Ora tutto si è calmato, gli eventi hanno ripreso il loro corso naturale, presto la gente dimenticherà. Io no, mi rendo conto che nel futuro nulla sarà più come prima, forse già da adesso. Le conseguenze delle mie azioni si ripercuoteranno come un’eterna maledizione. Sono rimasta sola, qui tra le enormi colonne del tempio, davanti alla statua del grande Zeus. Vorrei chiedere perdono, ammesso che si possa chiedere perdono per una cosa simile.
Attorno a me ci sono vasi rotti, fiori rovesciati, offerte sparse sul pavimento. E’ stato il vento, alzatosi improvvisamente dopo che il cielo era divenuto scuro, un vento forte e terribile. Poi i lampi e i tuoni, le persone che urlavano e correvano alle proprie case; qualcuno avrà pensato alla fine del mondo, e non è così, considerando il mondo come lo conoscevamo prima?

Quando ho visto delle forme nere volteggiare attraverso le colonne e avvicinarsi a me, ho temuto il peggio. Ma mi hanno solo sfiorata, lasciandomi addosso un gelo infinito, e sono uscite dal tempio per spargere il loro flagello come una malattia contagiosa. Sono caduta a terra, ferendomi le mani, disperata, con le orecchie tormentate da sibili e lamenti spaventosi. Le colonne hanno iniziato a scricchiolare, il pavimento è stato scosso da tremendi colpi. Di sotto, ai piedi della collina, alcune abitazioni avvampavano tra turbini di fumo. Ho posato gli occhi su un coccio scuro di terracotta. “Maledetto!” ho urlato. “Maledetto!!”
L’ho scagliato lontano.
Epimeteo è comparso sui gradini del tempio, l’espressione sconvolta, chiamandomi a gran voce. Mi ha visto a terra, è corso da me.
“I nostri figli...” ho detto con un filo di voce. “ Vai da loro, vai da Deucalione e Pirra. Io sto bene, presto, vai da loro!”
Si è allontanato adagio, guardandomi preoccupato.
“Vai” ho ripetuto. Si è voltato ed è corso via.
Prego.
Prego per i miei figli, che siano salvi, ora che la bufera è cessata e i demoni sono lontani. In caso contrario, l’ultimo ricordo saranno le parole sussurrate da Epimeteo prima che scendesse le scale del tempio:
“Tornerò, Pandora... te lo prometto.”
Prego per lui, che non sappia mai cosa ho fatto.

A. Corlick