Ho un
compagno di giochi. Ogni bambina come me ha un compagno di giochi, qualcuno con cui
divertirsi, passare delle belle ore in compagnia.
Ci divertiamo sempre tanto io e lui, ci piace. Dice che non può fare a meno di giocare
con me, che sono troppo importante.
Lui è il mio papà.
Mi viene a prendere alluscita di scuola, mi porta spesso in macchina con lui a
vedere dei bei posti che solo lui conosce. Dice che io sono la sua bambina, che sono il
suo piccolo tesoro, la luce dei suoi occhi. Io so che è vero, perché lui è il miglior
papà che si possa avere. Me ne rendo conto quando a tavola la mamma ci chiede cosa ho
fatto a scuola e io le racconto tutto, di come la maestra ci insegna le cose e poi lui
interviene e dice che mi è venuto a prendere e siamo andati a giocare insieme e che ci
siamo divertiti tanto.
E vero, papà, io mi diverto tanto con te. E bello giocare insieme. Come dici
sempre tu, che cè di più bello di un padre e una figlia che giocano insieme?
Anche quando faccio dei brutti sogni tu ci sei sempre a consolarmi, sei sempre lì con me
a dire che è tutto passato, che tu mi vuoi bene.
Lo so che mi vuoi bene, lo so. Non importa se anche in estate la mamma mi fa andare a
scuola con la maglia a maniche lunghe per coprire i segni del tuo amore, come li chiami
tu.
Lo so che mi vuoi bene, nonostante a volte mi faccia male.
Ecco, è notte e stai entrando nella mia stanza. Ti prego papà, smettiamo di giocare...
non mi piace questo gioco...