Cassandra

I visori di terza generazione sarebbero stati privi di schermo con l'immagine che si forma in aria in tre dimensioni come un ologramma. Uno speciale proiettore a mano grande come un telefonino a mo' di telecomando manuale avrebbe azionato l'accensione. Premendo un tasto, sarebbe stato possibile l'accesso alle diverse trasmissioni. Seduti davanti al bar a tavolino e sorseggiando caffé o altro, sarebbe stato possibile gustarsi lo spettacolo in tridimensionale trasmissione della partita del cuore o di un cabaret o di un documentario o una sfilata di moda demodè.
Il primo esperimento avvenne al CERN di Ginevra. Il capo del dipartimento, lo scienziato candidato al Nobel autore della rivoluzionaria tecnologia, diede cenno di dar inizio all'esperimento. I tecnici accesero gli acceleratori di elettroni sparati nell'aiuola antistante l'edificio con micro cannoni in aria. La luminosità crepuscolare era adatta alla visione anche se l'effetto ottimale era di sera o di notte. Squadre di giornalisti e reporter a corona in attesa dell'evento. Uno dei tecnici premette il pulsante. Si formò sull'erbetta dell'aiuola l'immagine di una donna con una lunga tunica nera addosso. Tutti furono interdetti perché avrebbero dovuto collegarsi con lo stadio San Paolo di Napoli in occasione della partitissima Napoli - Real Madrid. Lo scienziato pensò ad un errore d'intensità elettrica o al malfunzionamento dell'acceleratore di particelle. Errore rettificabile. Però la visione s'era formata e quindi l'esperimento riuscito. Non spense subito il visore per dare adito ai giornalisti di fotografare l'evento. La donna tunicata uscita fuori accidentalmente in etere, sembrava più un fantasma che l'immagine di qualche attrice in una trasmissione televisiva. Un fantasma, una visione, una fantasia spettrale dei presenti, tecnici, scienziati e giornalisti. Alta e di una bellezza sui generis, con lunghi capelli corvini, fronte arcuata e carnose labbra, cominciò a parlare come se vedesse la platea intorno a sè. Aveva negli occhi strani riflessi azzurrini. Poteva essersi affacciata alla maturità, ma poteva essere adolescente. La forte emozione e la paura impedivano di vedere con obiettività. Disse con voce ferma e chiara:
"Ascoltate ciò che avverrà nel futuro prossimo."
Non era certo una fantasia dei presenti. L'immagine di quella donna sembrava derivare da oscure forze ctoniche. Disse:
"Vedo due belve mostruose scaturite dalle profondità del cosmo, là dove le tenebre sono più fitte e nere. Una delle due proviene dal passato e porta per collare le insegne dell'Impero Romano. Sopra il dorso di questa belva vedo tatuate queste parole:

Anno 760 avanti Cristo, distruzione di Troia.

 

L'altra belva avanza ringhiando contro la prima e proviene dal futuro. Sulla sua pelle leggo queste parole:

 

Medio evo prossimo venturo.

 

Quando le due belve si uniranno, dal coito nascerà un figlio ancora più mostruoso nel quale il passato diventerà futuro ed il futuro si confonderà con il passato."

 

La donna abbassò il capo e rimase a lungo assorta. Come risvegliatasi, aggiunse guardando i presenti impietriti:
"In verità gli uomini non amano il loro pianeta. Da quello che sta accaddendo in America dopo l'undici di settembre, a Madrid, a Londra, in Iraq ed in Africa... dovunque è chiara questa impressione: gli uomini non amano questo mondo. Gli uomini razionalmente o irrazionalmente, vogliono farla finita una volta per sempre."
Ci fu una nuova pausa. Chinò verso terra il capo e parlò fissando l'erbetta per terra:

 

"Vedo un gigantesco fungo termonucleare alzarsi improvviso e mostruoso nel cielo di una città e sembrerà dire, mentre tutto nella sua fornace distrugge:

 

IL FUOCO DI ESSA SALE NEI SECOLI DEI SECOLI."

 

La donna si azzittì. Ebbe lo sguardo pieno di terrore e perso nel vuoto come se assistesse alla terribile scena. Riflessi azzurrini negli occhi accrescevano l'angoscia del viso. L'orrore dei tempi futuri era riflesso in lei. La vacuità del cielo terso nell'ora crepuscolare risucchiò nel vasto silenzio le profetiche parole. Il direttore del CERN fece cenno allo scienziato che azionava il telecomando di stare fermo e di non premere alcun tasto: si poteva cancellare l'immagine. La donna disse:
"Adesso vedo quegli attimi. Orrore, orrore! Improvvisa e ineluttabile sarà la tragedia. La sfera di fuoco generatasi in cielo da uno scoppio come luce bianca accecante, illumina la scena. È come se un frammento di sole precipitasse sulla terra. Tutto prende fuoco e la gente che cammina o che fugge è carbonizzata in un attimo. Strade, palazzi monumentali, alberi e chiese millenarie scompariranno divorate dall'orribile fornace. Solo gli agglomerati urbani dell'estrema periferia subiranno danni relativamente gravi. La maggior parte degli abitanti morirà dove li avrà colpiti l'onda espansiva. Vedo al di sotto del punto zero, gli esseri umani scomparire in un pugno di cenere e la palla di fuoco divorare ogni cosa. A seguito dell'esplosione avverrà un massiccio full-out provocato dalla polvere radioattiva innalzatasi assieme alla nuvola a fungo che contaminerà l'area circostante uccidendo in fretta la maggior parte dei sopravvissuti all'onda d'urto ed all'onda termica. Durante l'orribile manciata di tempo, la città, la sua storia, la sua vita giornaliera ed il suo popolo saranno cancellati insieme con gli atomi della loro materia."

 

Vanità, vanità dell'umana vita e delle fortune umane! Quanto è simile la storia tragica di questa città alla mia lontanissima Troia che tutti vollero distrutta e senza un perché. Solo il dolore oltrepassa la cenere dei tempi."

 

Aveva l'aspetto di una profetessa di altri tempi, con la lunga tunica nera fin sopra i piedi nudi, alzò le mani al cielo come se pregasse:

 

"Necessità, Necessità,
pura essenza delle Idee supreme,
dell'umana coscienza generatrice,
eterna forza che muove l'universo
salva questo mondo.

 

Io invoco il tuo potere perché in me convergano i quattro elementi base dell'universo:

 

"Che io sia acqua...
Che io sia aria...
Che io sia terra...
Che io sia fuoco..."

 

Crepuscolo serale. Molti fecero foto col flash che immortalarono l'incredibile scena. Il corpo della donna salì in alto librandosi ad una diecina di metri sul terreno dell'aiuola ed assumendo l'aspetto ora liquido dell'acqua pura, ora di una nube aerea, ora di statua terrosa ed infine fiamma di fuoco.
Dopo il prodigio, la visione scomparve. Lo scienziato che azionava il telecomando disse subito ai presenti che non aveva premuto alcun tasto e che l'immagine era scomparsa da sola.
La spiegazione scientifica del fenomeno non si fece aspettare. Un simposio di scienziati dichiarò che c'era stata una forte interferenza elettromagnetica nell'atmosfera. Ulteriori esperimenti non riportarono l'immagine della donna che tutti avevano visto, udito, filmato e fotografato. Altri scienziati avanzarono tesi astruse collegate ad esotici fenomeni quantici. Altri, per lo più storici e filosofi analizzarono le terribili frasi che la ragazza aveva pronunciato. Molti cominciarono ad avere terrore del futuro e molti temettero lo scoppio di una nuova guerra termonucleare.
I dati erano stati diffusi dai giornali e dalla tivù: una ragazza con una lunga tunica nera davanti al CERN. La sua voce minutamente registrata. Per evitare allarmismi, i servizi segreti diffusero la notizia che fosse un falso. Lo scienziato autore dell'esperimento e degli studi per la tivù del futuro scomparve senza lasciare tracce. Ci furono due o tre suicidi sospetti e poi calò il silenzio sulla vicenda.
Qualcuno che aveva visto ed ascoltato la profetessa con la tunica nera fu certo che fosse Cassandra richiamata in vita da un particolare flusso di particelle sub-atomiche.

Giuseppe Costantino Budetta