Baphomet

“Sta aspettando qualcuno?”
“Sì, in effetti, sì”. Rispose stupito dalla domanda dello sconosciuto seduto al bancone del bar accanto a lui.
“Una donna, eh?”
Sorrise, un po’ infastidito dall’invadenza dell’uomo.
“Su, su, andiamo... Siamo tra uomini... O sin fra omps, come si dice.” Esclamò alzando il tono di voce e prorompendo in una grassa risata.
“Sto aspettando anch’io una donna, sa? Sono secoli che aspetto quella giusta”. Adesso il tono di voce dello sconosciuto si era abbassato quasi a un sussurro.
“Ma lei ha il bicchiere vuoto... Oste, un altro taglio per il signore, qua. E uno anche per me. Offro io. Verduzzo. Le va bene, vero?” Senza aspettare risposta posò alcune monete sul bancone.
“No, no, non si disturbi. Sono quasi astemio...”
“Come, astemio? Ma sta scherzando? In questo paese non esistono astemi, vero ragazzi?” Il tono di voce era di nuovo fastidiosamente alto. Dagli altri avventori si sollevò una risata.
“E’ vero, è vero...”
“A chi non beve vino, Dio neghi anche l’acqua”
“Il vino fa bene, l’acqua fa arrugginire lo stomaco” alcune delle banali amenità che uscirono alla rinfusa dalle bocche degli occasionali compagni di bevute, insieme a una pesante zaffata di aliti alcolici.
“Sta aspettando una ragazza di qua?”
“Sì... almeno credo che abiti da queste parti... Eravamo d’accordo di trovarci qui perché si trova a metà strada” mentì, per non dare alcun indizio sulla persona con cui aveva appuntamento. Pensava di uscire appena finito il bicchiere di vino e di aspettarla fuori. Così non l’avrebbero vista.
“Sta aspettando una donna” disse con un finto sussurro lo sconosciuto a un uomo seduto dall’altra parte, facendo un cenno nella sua direzione.
Si sistemò sullo sgabello sempre più imbarazzato. Non gli piaceva il vino, ne aveva ordinato un bicchiere solo per darsi un po’ di forza. Aveva sentito dire che il vino dava un po’ di carica. Ma non troppo, altrimenti si otteneva l’effetto contrario. Non saranno mica troppi due bicchieri, no? Anche se non era abituato, pensava di riuscire a reggerne due. Anzi, forse gli avrebbe fatto bene berne ancora un po’. A lei piace, dice che fa bene, dà un po’ di colore e di allegria e libera dai freni inibitori. Aveva iniziato a bere solo dopo averla conosciuta. Non era mai uscito con una donna così affascinante. Sperò di essere alla sua altezza. Beh, però diceva di essere innamorata di lui, e quando c’è l’amore... Anche lui era innamorato, come non lo era mai stato in tutta la sua vita.
Una magia. Quella donna lo aveva stregato, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Non aveva mai fatto un tatuaggio, non gli erano mai piaciuti, e poi aveva paura del dolore fisico, di quell’ago che lavora sulla tua pelle. Ma quando lei gli aveva chiesto di farlo non aveva esitato. Aveva scelto lei anche il soggetto, un diavolo alato con tanto di corna, il corpo di donna e le zampe di capra. Lui lo trovava orrendo, ma a lei piaceva. Gli aveva detto che era Baphomet, erede di Dioniso e protettore del vino, oltre che dio del sesso e della passione. Si massaggiò il braccio. Gli faceva ancora male.
“Ah, cosa non si fa per le donne” la voce dello sconosciuto lo scosse dai suoi pensieri. “Ma stia attento, le donne sono la nostra rovina. Ci fanno diventare matti, se vogliono...”
Annuì distrattamente sorseggiando il verduzzo. Solite ovvietà da bar.
“Guardi me. Lo so, adesso nessuno darebbe un centesimo per me, ma una volta ero un medico piuttosto conosciuto. Poi è arrivata lei. Mi ha rovinato, quella puttana. Ho perso la testa per lei, e intanto mi tradiva, mi faceva spendere un sacco di soldi, mi sfruttava in tutti i modi. Lei chiamava e io correvo. Trascuravo anche il lavoro. Così mi hanno licenziato. Poi ho iniziato a bere... E chi lo vuole un chirurgo con il delirium tremens...?”
“Mi dispiace”. Pover’uomo. Gli faceva un po’ pena, adesso. Sembrava che stesse quasi per mettersi a piangere.
“Eh, lo so. E non sono mica l’unico, sa? Anche solo qui dentro ce ne sono parecchi di uomini rovinati dalle donne. E poi dicono dell’alcool. E’ stato il vino a tenerci vivi, altro che storie. Guardi quello là, per esempio. Lo vede?” disse indicandogli un uomo seduto da solo a un tavolino, chino su un bicchiere, il corpo che tremava leggermente.
“Sì”
“Ecco, quello era un famoso avvocato della zona. E indovini un po’? Ha conosciuto una donna che gli ha fatto girare la testa e lui ha perso tutto. Ha lasciato la moglie, ha perso il lavoro e i figli. E quando lei si è stufata, gli ha dato un calcio in quel posto e lui è finito così. Quanti anni gli dà, lei?”
“Mah, non saprei, una sessantina...”
“Ne ha 42”.
“Dice davvero?” Era sinceramente stupito. Pensava che lo stesse prendendo in giro.
“Certo. Chieda a chi vuole. E potrei raccontargliene tante altre di storie così. Stia attento, mi ascolti.”
“Grazie, terrò presente il suo consiglio” disse bevendo l’ultimo sorso di vino. “Adesso devo proprio andare. Piacere di averla conosciuta”.
“Piacere mio. In bocca al lupo. Ragazzi!” – disse alzando il tono di voce – “Facciamo un brindisi augurale a questo giovanotto”.
I calici degli avventori si alzarono con gesto unanime, scoprendo decine di braccia su cui spiccava il tatuaggio di Baphomet.

Pierluigi Porazzi