Marta sono tornato

Quella notte aveva piovuto, il terreno era diventato tutto fangoso, Robert si svegliò, era tutto buio, si trovava in un posto angusto, toccò le pareti e si rese conto che stava in una bara. Non si domandò perché si trovasse lì, e cosa gli era successo, del passato non ricordava quasi niente, sentiva solo una stretta allo stomaco, aveva fame, una strana voglia di sangue e carne, carne umana. Doveva assolutamente uscire da quel posto, cominciò a dare pugni al coperchio della bara, il legno si spezzava facilmente sotto i suoi colpi. Dopo un po' di tempo riuscì a spaccare il coperchio, la bara iniziò a riempirsi di terra, una terra umida, evidentemente stava piovendo, ho aveva smesso da poco, ma non era importante, i dolori allo stomaco si facevano sempre più acuti, non riusciva a pensare con lucidità, "Cibo, cibo" solo a questo pensava. Riuscì ad uscire, era tutto ricoperto di terra, si guardò attorno, si trovava in un cimitero, l'aria aveva un odore di fresco, sentiva il profumo degli alberi, i viali erano bagnati, era tutto più bello dopo che aveva piovuto, ricordava che gli erano sempre piaciute le strade dopo la pioggia, sembrava tutto... Più pulito. I dolori al ventre divennero sempre più forti, insopportabili, "Devo tornare a casa e mangiare qualcosa". Si incamminò verso casa, non ricordava dove fosse, ma un istinto, qualcosa in lui lo guidava.

Attraversò la campagna, ogni tanto vedeva qualche casa, erano tutte al buio, poi vide una casetta bianca, con uno steccato tutto intorno, sulla sinistra c'era un giardino pieno di rose, le aveva piantate lui, a sua moglie piacevano le rose, sospirò, "Finalmente sono a casa, farò una sorpresa a Marta, avrebbe rivisto volentieri anche il suo figliolo, Robby, di certo non mi aspetta a quest'ora, gli avevo promesso che gli portavo un regalo, me ne sono dimenticato, gli comprerò qualcosa domani, ma prima devo assolutamente mangiare qualcosa". Entrò in casa, alzò la testa, sopra la scalinata, c'erano le camere di sua moglie e di suo figlio, ormai si era fatto grande, era diventato un giovanotto, gli aveva dato una stanza tutta per lui, l'aveva riempita di poster di cantanti e divi del cinema. "Che caro figliolo, chissà come sarà tenera la sua carne". Aveva le vertigini, si sentiva malissimo, pensò che in cucina nel frigo, ci sarebbe stata qualche coscia di pollo, del latte... "Che schifo, ho voglia di carne fresca, andrò a far visita a mia moglie, mi sazierò della sua carne e mi disseterò con il suo sangue, poi farò una visitina al mio figlioletto, sarà contento di vedermi". Salì la scalinata e aprì la porta della camera da letto. - Marta sono tornato, nella stanza non c'era nessuno, il letto era sfatto, uscì e andò nella stanza del figlio - Robby, sono tuo padre, vieni a darmi un bel bacio, Marta e il figlio lo aspettavano, erano seduti sul letto, avevano gli occhi pieni di lacrime, - Marta, Robby, perché piangete, Marta alzò il braccio, aveva una pistola in mano, - Ma cosa fai Marta, metti giù quell'arma. - Vuoi farci del male Robert, l'ho so, stanno succedendo delle cose strane in questa città, i morti resuscitano e mangiano le persone, mi dispiace, ti amo tanto, ma devo... - Marta non farlo, non ti farò niente te l'ho prometto. Marta alzò il braccio e sparò al marito al cuore, Robert cadde giù, dopo un po' si rialzò, Marta ricaricò l'arma e sparò un secondo colpo, questa volta mirò in mezzo alla fronte, Robert ricadde, non si rialzò più.

Rosario Zingone