Molly

"Mamma mamma ma io ho paura".
"Non devi avere paura piccola mia, lasciati andare e vedrai che arriverai tra le mie braccia senza neanche accorgertene".
Fin dall'infanzia la piccola Molly era stata sempre aggrappata a sua madre e sapeva benissimo che prima o poi doveva abbandonare il calore e l'affetto materno ma doveva stare attenta. Molti bambini in passato a causa di una distrazione si erano staccati prematuramente e in seguito non erano più riusciti a ritrovare i loro genitori.
Staccarsi è veramente una brutta esperienza, ci si ritrova a faccia a faccia con un estraneo ed è molto difficile poi separarsi. Non si sa mai dove o con chi si possa capitare, si sono sentite molte brutte storie in proposito.
La mamma essendo a un livello superiore non poteva risalire per raggiungere la piccola Molly, allora con tutta tranquillità cercava di convincerla a staccarsi perchè sapeva benissimo, che dopo poche ore il sole sarebbe sorto e per tutti quelli che erano ancora attaccati sarebbe stata la fine, una di quelle morti molto lente che ti consumano fino a farti morire.
"Forza Molly" disse la mamma "lo so che la parete è molto liscia, sporgiti un pochino e vedrai che scivolerai più in basso dove c'è lo zio Ben, che ti sta aspettando".
"Devi fare in fretta" disse lo zio "perchè se Lui arriva, dovrai staccarti immediatamente" lo zio sapeva benissimo che se Lui arrivava, Molly si sarebbe fatta prendere dal panico e per lei sarebbe stata la fine.

Molly era una bella bambina di 3 anni, il padre un giorno era stato trasportato via da "Lui" e da quella volta non se ne seppe più nulla. La madre non voleva perdere anche l'unica figlia scaturita dal loro amore. In compenso un giorno aveva ritrovato suo fratello e ora stavano convincendo Molly a staccarsi in tempo...
I minuti scorrevano velocemente, il caldo cominciava ad aumentare e il sole avrebbe sicuramente indebolito tutti.
Qualsiasi tentativo di correggere la direzione di caduta sarebbe apparso complesso.
Molly poteva anche venir travolta da chi stava sopra di lei, la madre rabbrividì al solo pensiero di sentire le urla della figlia, trasportata giù da chissà chi.
"Molly" gridò la madre "o ti lasci andare, o per noi sarà la fine". Si sentirono dei passi in lontanza Lui si era svegliato... impotenti, la madre e lo zio guardarono Molly che con le lacrime agli occhi piano piano stava cominciando a staccarsi. Le dita di quella piccola manina a una a una incominciavano a muoversi.
I passi si fecero più vicini... dopo pochi secondi anche il primo raggio di sole li raggiunse, il tempo stringeva. Fortunatamente essendo domenica mattina Lui tornò indietro e i passi si allontanarono, almeno un pericolo era sventato.
La piccola staccò la seconda fragile manina... si sentì un urlo sopra la sua testa, la madre guardò in su e non una ma due persone si erano staccate e stavano precipitando follemente sulla traiettoria della povera Molly che impaurita urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Le due masse che ormai si erano unite stavano scivolando a forte velocità verso la piccola, "... forza Molly è il momento, staccati o ti travolgeranno..." disse la mamma impaurita.
Molly alzò lo sguardo, la caduta non era lineare, prima deviarono a sinistra poi a destra sempre più velocemente, poi di nuovo a sinistra. Molly lasciò la presa ma inspiegabilmente non scivolò verso la madre; nello stesso istante la massa trascinando con sè altre due persone le sfiorò il braccio piombando nella voragine.

 

Essendo una mattina di agosto, i primi raggi di sole erano già molto caldi.
Lo zio Ben vedendo che Molly non si staccava da sola, disse di aspettare. Il calore del sole avrebbe aiutato la piccola anche se questo portava inevitabilmente a un suo indebolimento fisico.
Erano ormai passati alcune decine di minuti, si udirono ancora i passi, questa volta "Lui" sarebbe venuto per compiere l'azione non c'era più tempo da perdere, lo zio vide che Molly stava a poco a poco scivolando riscaldata dal sole, la madre intanto pregava che cadendo non cambiasse direzione, l'avrebbe persa per sempre...
Lui si avvicinò sempre di più, tutti videro la sua mano sporgersi in avanti, tentennò, a Molly mancava solo una gamba; ai lati ormai sfiniti si sentivano le urla di chi cadeva inesorabilmente, lo zio era pronto a deviare la traiettoria a costo della sua vita se era necessario, l'azione che ne seguì si svolse come al rallentatore... Lui posò la mano sul cilindro argenteo fece per ruotarlo ma nello stesso instante Molly si staccò, prese una traiettoria diversa, leggermente distante da quella della madre, lei urlò "MOOOLLLYYYY", la bambina gridò "maammmaaaa", la madre con enorme fatica fece appena in tempo ad allungarsi, l'afferrò per un braccio e la portò a sè.
Ora erano unite, sfinite scivolarono giù per la parete nel momento in cui vennero travolte da una quantità enorme di persone che le spinsero verso lo zio.
Finalmente tutti e tre uniti riuscirono a ricongiungersi per sempre.

 

Qualche mese più tardi Joseph entrò nella stanza del figlio, erano da poco passate le dieci e il piccolo doveva già essere nelle braccia di Morfeo, ma lui sapeva benissimo che non si sarebbe addormentato senza la storiella della buonanotte.
Tom disse il padre, "papà, papà" esclamò il piccolo "stasera mi racconti la storia di Molly, mi piace così tanto!", "ma te l'ho già raccontata la settimana scorsa, "e dai pa' ancora una volta"
"Va bene, va bene ma tu cerca di addormentarti..."
"... sì, sì... okkei papà"
"Allora, c'era una volta una goccia d'acqua, di nome Molly..."

Alessandro Licitra