La bambola

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

La strada andava zigzagando. Per la festa di Serramanna era d'obbligo tornare sbronzi! Alle tre e mezza del mattino Angelo e Simone tornavano a casa, pisciando ogni dieci o quindici metri.
- Angelo... Angelo! Questo è l'asilo della bambina? Quello del fantasma che cerca la bambola vero?!-
- Ah?! Sì. Che minchiate!-
- Dai che entriamo e le diamo questo- Simone tolse dalla tasca un pupazzetto vinto alla festa.
- Ok... ok. Così ne approfitto per cagare!- Angelo assunse uno sguardo da ebete.
I due saltarono la recinzione con tutta l'agilità che la birra poteva darli.
Girarono intorno all'asilo, entrarono dalle finestre distrutte. L'asilo era chiuso ormai da vent'anni, da quando qualcuno entrò mentre dentro c'erano ancora i bambini, tagliò la gola ad una di loro e la lasciò sanguinante nella scaletta dello scivolo. Non ci fu colpevole. Da lì galoppò la fantasia popolare.
I due si muovevano contemporameamente, uno dietro l'altro nella totale oscurità. Annebbiati dai fumi dell'alcol non si accorsero di allontanarsi, pian piano, l'uno dall'altro. Ora non erano più in sincrono e i passi erano quattro. Fino a che un sibilo, un tonfo. I passi erano diventati due.

Simone camminava a tentoni. Un'ombra interruppe il raggio dei lampioni.
- Eccola, corri!- Non si era ancora accorto di parlare col vuoto. E nemmeno di ciò che faceva.
L'ombra si spostava da una stanza all'altra con grande rapidità. Simone le stava dietro come poteva. Fino a che la raggiunse. Si trovò ad una bambina vestita di nero, cerea in viso. I suoi occhi erano bianchi.
Simone prese il pupazzetto e glielo porse. La sua mano tremava.
- Cerchi questo? Sei la bambina dell'asilo?-
- No. Sono quella che l'ha uccisa!-
I suoi occhi divennero gialli.
Le forbici che uccisero la bambina lavorarono per la terza volta. Dopo vent'anni.

Simone Atzori

Mi chiamo Simone, sono nato venticinque anni fa e sono volontario nell'esercito da sette anni, oramai effetttivo. Ho diversi hobby, nel tempo libero mi piace leggere e scrivere ma anche fare sport e giocare con i miei cagnolini. La passione per la lettura l'ho sempre avuta, fin da piccolo, ed è da un pò che scrivo racconti di qualsiasi genere.