Luminosa notte

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2005 - edizione 4

Io ballo con il gatto che mi sta a guardare.
Con il pelo ritto, la coda tesa e gli occhi sgranati mi guarda attento, incredulo.
I capelli stanno crescendo, in un’ora sono arrivati al pavimento.
Capelli neri, corvini, che gracchiano toccando terra.
Il naso si fa aquilino, la mano adunca più non prende, ma ghermisce.
Sto dimagrendo e la pelle raggrinzisce.
Mi guardo.
Lo specchio mi grida indietro:
“Non sei più tu! Tu ora sei tu!”.
Ed io non riesco a fermarmi, mi sospinge una musica inalzante.
La testa brucia, mi sta scoppiando e il rimbombo del ritmo roboante mi fa ribollire.
Doveva succedere, ne avevo sempre sentito l’odore.
Il sapore del cupo mistero, dell’orrore che non mi dava tregua nelle notti senza luna.

La voce martellante nel cervello che, con nenia incessante, ripeteva:
“Tu non sei tu, tu sei di più,
per questo mondo non sarai più”
Parole che mi stringevano la gola.
Desideravo essere una comune mortale, senza poteri alcuni.
Ma sulla mia mano era scritto il destino.
Il marchio delle streghe: la stella a sette punte.
La metamorfosi ora si sta compiendo.
Aborro ciò che vedo, ciò che sarò.
Un’unico dolore, un’unico tormento psichico e fisico.
Le unghie delle mani più lunghe delle dita.
Il gatto ora soffia incessante.
Sarà lui il mio solo amico, anche se non lo sa ancora.
Cado a terra sfinita.
La metamorfosi é terminata.
Chiudo gli occhi e vedo!
Ora tutto si fa chiaro. Rinasco Strega!
La paura si é dileguata, capisco il senso profondo del mio nuovo essere.
Anche il gatto sembra aver ripreso vita.
Ora gli scintillano gli occhi e mi guarda ammiccando.
Lo prendo in braccio ed insieme annunciamo a tutti chi siamo,
con stridule, chiassose, terrificanti risa.

Silvia Mantovani