Topi da giardinaggio domestici

La casa di Mary era fantastica, ed era il suo piccolo vanto, dal momento che l’aveva arredata da sola in meno di una settimana. Mary era la sovrana incontrastata della sua piccola villetta nel quartiere residenziale di Orlando, Florida. Badava a tutto lei, ma non si lamentava, poiché aveva scelto di vivere in funzione della sua casa. Faceva tutti i piccoli lavori di manutenzione, lavava, puliva, stirava e badava ai due bambini – uno dei quali era poco più che un neonato – e a suo marito, avvocato. Ritinteggiava con cadenza bimensile le pareti, sia che ne avessero bisogno, sia che non ne avessero, teneva tutte le camere in perfetto ordine, non un solo granellino di polvere si doveva posare sulla superficie dei mobili.
L’unica cosa di cui Mary non riusciva ad occuparsi era il giardino. Le aveva provate tutte, ma l’erba cresceva come diavolo voleva lei, così disordinatamente...
Aveva chiesto a suo marito di occuparsene, ma aveva avuto come l’impressione di stare parlando con un sasso del deserto dell’Arizona.
Era molto frustrante avere una casa perfetta circondata da quell’orribile intrico di erbacce. Dopotutto, quello che una persona notava ad un primo sguardo quando passava davanti alla villetta di Mary era il giardino, non il letto a baldacchino della camera degli ospiti o la preziosa collezione di quadri impressionisti del salotto! Doveva assolutamente fare qualcosa, il giardino era come un bel sorriso, il biglietto da visita di tutta la dannata casa.
Chiamare un giardiniere? Ma sì, certo, che stupida! Perché non ci aveva pensato prima? Era ovvio - un giardiniere avrebbe sistemato tutto con una spesa relativamente non eccessiva.
Raggiante com’era per aver trovato una soluzione che pareva perfetta al suo gravoso problema, Mary si precipitò nell’atrio dove, proprio sotto ad uno specchio comprato a Venezia, si trovava il telefono più bello della casa – per forza, metti che aveva ospiti, dove li riceveva, prima di tutto? Nell’atrio, e quindi, perché non metterlo lì, quel gioiellino dell’elettronica con quel suo non-so-che di barocco e retrò?

Estrasse dal mobiletto su cui l’apparecchio poggiava, l’elenco telefonico della città e lo sfogliò sino a giungere alla dicitura GIARDINO – GIARDINAGGIO. Scorse la lista delle agenzie di giardinaggio e ne scelse una dal curioso nome GARDEN MICE, topi da giardino. Compose il numero e attese.
Al terzo squillo qualcuno sollevò la cornetta. Mary non poté inquadrarlo come uomo o donna, era una voce incerta: o da donna virile, o da checca. Optò per la seconda, dato che sono poche le donne interessate in diserbanti e falciatrici.
“Garden Mice, buongiorno! Il mio nome è Markus Klein, consulente di giardinaggio. Dica.”
Consulente di giardinaggio?
“Ah, pronto... Senta, mi scusi, chiamo perché ho un grande problema con il mio giardino, vede... è un disastro!”
“Suvvia, signora,” disse la voce all’altro capo del telefono. “Per quanto male possa essere messo il suo angolo verde, non c’è niente che la Garden Mice non possa fare.”
“Ma, vede, il mio giardino versa proprio in condizioni pietose e così ho pensato...”
“Di rivolgersi a dei veri specialisti nel campo? Allora ha fatto bene a rivolgersi alla Garden Mice, l’azienda che, dal 1958, è leader nel campo degli ausili di giardinaggio.” Era entusiasta come il testimonial dello spot del detersivo smacchiatutto. E poi aveva detto ausili di giardinaggio? E chi chiama una falciatrice ausilio di giardinaggio? “Cerca una falciatrice, per rendere il suo verde prato soffice e bello come il suo tappeto persiano? Oppure vuole della terra particolare, in grado di far sbocciare ogni tipo di pianta? Vedrà come la invidieranno le sue amiche, dopo che il suo giardino sarà stato trattato coi nostri prodotti.”
“No, non mi serve una falciatrice...” Le falciatrici erano imperfette, Mary questo lo sapeva, altrimenti si sarebbe benissimo potuta rivolgere al figlio dodicenne della signora Norton, che, in cambio di qualche dollaro, sarebbe stato ben felice di falciare anche un campo da baseball. “Voglio qualcosa di più radicale. Qualcosa di perfetto.”
A quelle parole la voce dell’uomo all’altro capo della cornetta si fece grave. “Senta, signora, noi della Garden Mice siamo talmente all’avanguardia nel campo del giardinaggio, che possediamo tutti i migliori ritrovati della scienza.”
“Non capisco.”
“Le sto proponendo un’offerta incredibile,” proseguì Klein a voce bassa. “Un nuovo ritrovato della sperimentazione genetica e della biomeccanica. Una cosa che trascende la perfezione della più perfetta falciatrice.”
“Continui.”
“Topi da giardinaggio domestici.”
“Cosa?”
“È il nuovo ritrovato della ricerca scientifica nel campo del giardinaggio. Sono, in sostanza dei topi che, lasciati liberi in giardino, fagocitano tutto quello che cresce al di sopra di un centimetro da terra.”
Mary era sgomenta. “Questo è... incredibile.”
“E anche terribilmente vantaggioso, per lei!” Ecco che ricominciava a fare l’enfatico. “Ma i topi da giardinaggio domestico presto saranno una realtà. E lei potrà essere uno dei primi fortunati a possederne una coppia.”
Sarebbe stato fantastico, decise Mary. “Bene, ci sto. Quanto?”
“Due per settecento.”
Era un po’ caro, ma se erano perfetti come Klein sosteneva, sarebbero valsi ogni centesimo del loro prezzo.

Markus Klein arrivò nella bellissima villetta di Mary venti minuti dopo il loro colloquio telefonico. Era un ometto che aveva superato la quarantina, ben vestito e che sprizzava energia da tutti i pori. Mary, che non mancò di notare che l’uomo era arrivato a bordo di un veicolo commerciale bianco, lo fece accomodare nel salotto.
I due discussero un po’ della faccenda, giusto il tempo necessario per ridefinire gli accordi, quindi Mary, trepidante come una bimbetta la mattina di Natale, gli chiese di vederli. Il condiscendente Klein si scusò, uscì e fece ritorno in meno di un minuto. Tenendo in mano una gabbietta da viaggio viola, dalla quale si levavano dei labili grugniti.
La bocca di Mary si contorse in un’espressione di realizzazione e meraviglia. Così erano quelli i famosi topi da giardinaggio domestici... Erano bellissimi. Li voleva ancora di più.
“Per i settecento dollari...” cominciò.
“Sì...”
“Le va bene un assegno?”

 

***

 

Era giunto il momento di collaudare per la prima volta i topi da giardinaggio domestici. Klein se n’era andato da qualche minuto, e Mary non stava più nella pelle. Nonostante Klein le avesse raccomandato di leggere tutte le raccomandazioni, prima dell’uso – e Mary aveva trovato alquanto insolito che un’animale, per quanto da giardinaggio, fosse accompagnato dalle istruzioni – appena quello aveva chiuso dietro di sé la porta, si era fiondata sui suoi nuovi animaletti, quindi era andata nel giardino sul retro, quello che più di tutti aveva risentito della trascuratezza, e aveva aperto la gabbia.
Ne erano usciti due magnifici roditori dal fulgido pelo marrone, con un naso adunco ed una bocca spropositata. I topi da giardinaggio avevano subito iniziato a masticare le erbacce, con somma gioia di Mary.
Loro mangiavano e l’erba spariva, mangiavano e quella spariva... restava solo un tappeto alto non più di un centimetro, come Klein le aveva promesso.
Era talmente presa dalla sua opera che non si accorse della chiusura della porta sul retro, che poteva essere aperta solo dall’interno.
E intanto i topi mangiavano...

 

Dal libretto di istruzioni dei topi da giardinaggio domestici della Garden Mice S.p.A.

 

TOPI DA GIARDINAGGIO DOMESTICI
Copyright by GARDEN MICE S.p.A.

 

Sono un ausilio di giardinaggio e un animale da compagnia.
Funzionano come una falciatrice, radendo il Vostro prato nella maniera ottimale, lasciando un centimetro di soffice erba verde.

 

ATTENZIONE: i TOPI DA GIARDINAGGIO DOMESTICI radono TUTTO QUELLO che si trova al di sopra di un centimetro dal suolo. Si raccomanda quindi vivamente, per la Vostra sicurezza e per quella dei Vostri cari, di allontanarvi durante il lavoro dei Vostri ausili di giardinaggio.

 

PERICOLO DI MORTE.

Ewan J.