Ritorno a casa

Racconto per il concorso "300 Parole Per Un Incubo", 2004 - edizione 3

- Mamma, papà è tornato per la mia festa!
Angela agghiacciò.
- Non è... ma che dici, Luca. Vedi, tesoro, papà non può tornare.
- Perché no? Hai detto che era in viaggio, eccolo!
Angela corse sulla veranda, guardò lungo il vialetto d’accesso alla fattoria. Nessuno. Ovviamente.
- Mamma, ma dove guardi? Papà è lì, non lo vedi?
Con la coda dell’occhio percepì una specie di lucore, e non osava guardare oltre la sua spalla. Ma se lo impose.
Lui era seduto sul dondolo, con gli stessi abiti di quando se n’era andato. Grazie a Dio teneva il cappello in testa, così Luca non poteva vedere lo squarcio nel cranio.
- Bentornato, papà. Ci sei mancato. Mi hai portato un regalo?
Angela voleva gridare a Luca di non avvicinarsi alla presenza colle sembianze di suo padre, temeva di vedere il bambino sparire nel nulla, o soltanto abbracciare il vuoto.

Invece l’uomo aprì le braccia, accolse suo figlio che compiva sei anni e lo strinse forte. Sorrideva con gli occhi pieni di pianto, lo baciava sui capelli. Anche Luca piangeva, di gioia.
L’uomo guardò verso di lei. L’occhio che aveva ricevuto il primo colpo di vanga un mese prima era mezzo chiuso e brulicante sotto la palpebra. Le lacrime che ne cadevano erano rosse.
Poi aprì la bocca e parlò. Senza suono, ma lei capiva lo stesso che cosa diceva.
Mi mancava troppo. E’ per lui che sono tornato.
Angela vide un sorriso malato aprirsi sul volto di lui.
Ma già che ci sono mi occuperò anche di te.
Angela cadde in ginocchio. Sentì così male che le parve che non si sarebbe più rialzata.
- Lasciaci in pace! Vattene!
Luca si strappò dall’abbraccio paterno, la guardò torvo.
- Mamma, ma che dici. Papà è tornato da noi e tu vuoi mandarlo via di nuovo?
- Questa cosa non è tuo padre. Tuo padre è morto!
- Mamma!
- Ti prego, lasciami stare. Non mi hai fatto soffrire abbastanza?
L’uomo parlò di nuovo in silenzio.
Tu mi hai ammazzato per una rotolata nella paglia con un’altra, e parli di sofferenza? Sai quanto ci ho messo a crepare? E perché accanirti così su di lei? Era solo una ragazzina.
- Cosa vuoi per tornartene via? Via dove dovresti stare?
Il volto dell’uomo perse il sorriso marcio e si fece pensieroso. Volse lo sguardo al bambino che ancora lo teneva stretto, poi fissò negli occhi la moglie.
- No...
Le lacrime rosse non cadevano più.
- Non puoi volere questo. Lui non ti ha fatto niente.
La bocca dell’uomo si riaprì e ne uscì anche un sussurro.
- Luca, vuoi che papà torni via ancora?
- No, papà. Mai. Voglio stare con te per sempre.
Hai sentito, le disse in silenzio. E parlò a lui: - Allora è deciso. Per sempre.
- NO!
L’uomo e il bambino si strinsero in un abbraccio inattaccabile dal male e dal dolore. Svanirono entrambi, subito prima che anche il sole sparisse dietro la collina.

Francesco Tranquilli